Nostalgia

A volte la nostalgia ha il volto del rimpianto, ma non sempre. A volte è semplicemente la vita che porta altrove, le strade si perdono un giorno per caso, senza sapere che non ci si rincontrerà più.

Quel “Ciao”, magari frettoloso, senza la drammaticità dell’addio, perché non si sa che è un addio, lo diventerà dopo, col tempo, con la vita che a volte come un uragano, a volte come un mare piatto, ci porta comunque via.

Sono tante le persone che vorrei rivedere, e non so neanche perché non le ricerco. Forse un senso di ridicolo, nel ritornare magari dopo venti, trent’anni e dire “Mi sei mancato, non ho mai smesso di pensarti”.

Eppure bisognerebbe farlo. Sicuramente anche loro, anche l’altro si ricorda di noi, sicuramente un sentimento così forte e così resistente al tempo non può essere unilaterale: queste sono cose che succedono quando un rapporto si è costruito.

Aspettiamo, aspettiamo, fino a che non è troppo tardi.

Io, per un amico caro, ho fatto di peggio: sono montata in macchina e sono andata da lui, saranno stati quindici anni che non lo vedevo, viveva a duecento chilometri da me. Li ho percorsi, ho cercato il luogo in cui lavorava, mi sono fermata là davanti, l’ho guardato a lungo.

Poi, sono risalita in macchina e sono tornata a casa, arrabbiata con me stessa, incapace di fare quel passo in più.

Forse non l’avrei trovato, magari l’attività non era più sua, o forse era assente in quel momento. O forse non mi avrebbe riconosciuta, mi avrebbe guardata come si guarda qualcuno “strano”, mi avrebbe detto che c’era un errore.

Premetto che non è mai stata una storia d’amore, né credo che quel tipo di sentimento ci fosse da una parte o dall’altra, ma l’affetto che ci ha legato, la confidenza, la complicità, sono stati sicuramente più grandi di quello che sarebbe stata una cotta o un’avventura, o forse persino un amore.

16 commenti

  1. sabby

    a volte la nostalgia è un richiamo, una voce che vuole dirci qualcosa, altre volte un semplice cullarsi nei ricordi però senza volersi fare del male, solo accarezzare l’anima,
    altre volte è un dolore che ci urla dentro.
    Hai scritto “A volte è semplicemente la vita che porta altrove, le strade si perdono un giorno per caso, senza sapere che non ci si rincontrerà più”. Questo mi porta con la mente a tante cose, tante persone, momenti, parole….

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    • @Sabby: penso che le riporti alla mente un po’ a tutti, succede sempre così, tanti arrivederci finiscono per essere addii.

      Meno male che, in compenso, tanti addii risultano essere solo arrivederci. 🙂

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  2. dani

    A volte è anche un rifugio nel passato..

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    • @Dani: non so, non è che mi capiti quando sto male e ho bisogno di un rifugio, ma quando sto bene, che il pensiero riesce a trovare spazio per argomenti meno impellenti. Una voglia di condividere, della dolcezza degli affetti, niente di triste.

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  3. Daniela

    Nostalgia.. un sentimento dolce, che può fare male.. ma che ci dona dei momenti di tenerezza infiniti.. con quella promessa di un qualcosa che non è stato ma può sempre ritornare…
    è come se ci concedesse di vivere in un limbo nel quale, se solo vogliamo, è tutto possibile!
    Spero di essermi spiegata.. sono stata un pò contorta–
    buona notte!

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    • No no, ti sei spiegata benissimo, ed è esattamente quello che intendevo dire. Un ricordo dolce, di qualcosa che può tornare: persone che sono ancora vive, e con cui siamo in buoni, anzi ottimi rapporti. Rincontrarsi sarebbe un attimo.

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  4. Forse anche a lui è venuta la stessa idea, nello stesso identico momento…
    Bah, casi della vita…
    Io comunque sono malato di nostalgia. Non credo guarirò più.

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    • @Aquila: anch’io sono una nostalgica cronica, che ci possiamo fare, è una questione di DNA!

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  5. dani

    Ify, in fondo io vedo nel rifugio un posto dove coccolarsi un pò.. Rifugiarsi in qualche piacevole ricordo del passato non deve essere per forza un sintomo della tristezza. Può essere piacevole ricordare..

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    • @Dani: sì, rifugio come luogo per ristorarsi e ritemprarsi, mi piace! 😉

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  6. Nostalgia è uno stato d’animo così dolce, struggente… magari non stai pensando a niente di preciso, magari a nessuno, però c’è quel languore che ti torce e dilaga nell’anima.
    Anch’io risposi ad un sms di un amico con cui avevo diviso un perido veramente importante della mia vita. Un amico, semplicemente amico. Era capodanno ed ero partita per il deserto, con l’unico desiderio di restarmene sola a riprendere il possesso di me stessa. Insomma un capodanno in nero. Il suo sms mi era parso strano, diverso dalle altre volte, e poi quella notte non volevo rispondere a nessuno e con nessuno lo avevo fatto. Buona la scusa delle difficoltà di ricevere nel deserto. Quello sms però mi chiamava era come un allarme, era da troppo che non ci sentivamo, anni ormai, ma mi rendevo conto che dovevo rispondere. Ovviamente avevo fatto bene,la nostra amicizia mi aveva mandato un messaggio subliminale. Lui aveva bisogno di me. Ci scambiammo messaggi e venni a sapere che doveva entrare in ospedale per un intervento piuttosto grave e che era solo, malgrado le sue varie famiglie e i due figli. Gli restai vicino,lo aiutai a superare anche una diagnosi infausta che poi si rivelò meno grave di quello che pareva, lo tenni monitorato per telefono e lo feci ridere quando i punti gli facevano ancora male. Passammo un fine settimana assieme, dove arrivai con i manicaretti che avrebbe potuto mangiare e lo ascoltai a lungo, lui mi regalò un orso di peluche ed io lo coccolai come un orso vero. E’ stato bello e sono contenta ad avergli risposto. A volte basta poco, qualche sms, qualche telefonata, un po’ di attenzione e di affetto, poi la vita riparte e possono passare i giorni e gli anni senza sentirsi più, ma io lo so che potrei chiamarlo e lui sa che può farlo con me. Non serve dire niente. Ci si capisce anche con uno sguardo.
    Credo cara Ifi che avresti potuto fare quel passo, credo anche che sarebbe stato contento pure lui. Che senso aveva fermarsi? Se la sua amicizia non esisteva più avresti potuto salvare la faccia comunqe. Ma pensi davvero che la sua amicizia fosse fenita? Pensa che quel mio amico l’ho conosciuto 38 anni fa e che l’avevo perso di vista per decenni… ed eravamo amici come allora.
    Comunque sull’argomento della nostalgia, so bene, basta una luce nel cielo, un odore, una musica o anche una parola e la nostalgia ti prende e ti invade. Non è un’emozione negativa, anzi, però bisogna non farci troppo l’abitudine, è preferibile vivere.
    Un abbraccio
    Ross

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    • Ross, io a volte sono incredibilmente timida. Non ci crede nessuno, perché sono una esuberante, attaccabottone, perfettamente a proprio agio a parlare in pubblico e nei luoghi in cui non conosce nessuno: poi, in certe circostanze, chissà perché, mi prendono attacchi di timidezza inconcepibile e immotivata. Quella fu una delle circostanze.

      Poi vi racconterò ancora di persona che mi mancano tanto…

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  7. Si Ifi sono d’accordo con te, a volte la nostalgia si affianca al rimpianto. Per me (ma non voglio generalizzare) diventa quasi un sento di colpa: perché sono dieci anni che non ci sentiamo più? Perché lì non sono tornato mai?

    E’ la parte meno piacevole della nostalgia che, peraltro, io trovo un sentimento bellissimo. Una macchina del tempo che ci permette di rimettere insieme i pezzi e riconsiderare le cose importanti.
    E ora mi sa che vado a scrivere a una persona che non sento da molto, chissà (grazie del post ispirativo) 🙂

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  8. In verità “sempre è stata semplicemente la vita a portarmi altrove, le strade si perdono un giorno per caso, senza sapere che non ci si rincontrerà più”. Mi capita di guardarmi indietro; quando non è il passato a raggiungermi, ma mi capita sempre raramente.
    Nostalgia? Si può chiamare nostalgia. A volte immaginiamo cosa avremmo potuto essere. Io e Lei. Cosa saremmo potuti essere. Non ci fossimo fatti governare dalla stupidità e dall’orgoglio e dalla stupidità. Allora mia figlia, suo figlio, sono nostri figli. Lo sono ma lo sarebbero sempre stati. E ne avremmo avuti altri. A entrambi piacciono molto i bambini. O altre cose. Ci abbiamo giocato anche per notti intere. Ma, appunto, è solo un gioco. Un gioco da cui ci lasciamo lusingare. Anche fino alle lacrime. Lacrime di gioia, naturalmente. Pur sempre un gioco. A cui crediamo poco. E’ solo che è bello farlo. Per il resto non abbiamo grossi rimpianti. Siamo stati. In che modo poco importa. E’ bello solo essere qui a raccontarci. Poterlo fare. Non ho nessun tipo di gelosia. Neppure retroattiva. Ci serve un po’ per lenire? Forse. Nemmeno io so tutto quello che sono. E siamo. Stiamo meglio. Sia a parlare di ieri, sia a parlare dell’oggi.
    Un abbraccio

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  9. cavaliereerrante

    Scusate un Cavaliere Errante che di colpo si ferma e ricorda gli insegnamenti di Filòstemo d’ Antiochia che l’ erudì al Greco Antico .
    Nostalgia è composta da due parole : Nostos = ritorno + Alghìa da Algos = dolore .
    La nostalgia è infatti il dolore di un mancato ritorno, ed è sentimento dolcissimo, sentimento ineludibile nelle Persone particolarmente sensibili !
    Se tuttavia quel ritorno vagheggiato viene percepito come ‘impossibile’ ( come lo è il ritorno ‘materiale’ al nostro Passato, alla nostra Giovinezza, ai nostri primi Amori ed agli istanti che ci fecero gioire insieme alle stelle o soffrire a cielo spento o il ritorno a persone ‘amate e perdute’ per morte ! ), la nostalgia si trasforma prima in malinconia ( melas = nero + cholè = bile : stato d’ animo ‘tendente al nero’, alla nostalgia pessimistica ), poi in struggimento dell’ anima ed infine in “rimpianto più o meno accorato” !
    Ma l’ anima romantica non può prescindere dalla nostalgia, che è visione sognante dell’ esistenza e sentimento d’ amore struggente che delizia e rattrista, ma ineludibillmente schioda dal brutto e dalla cialtroneria, dallo scontato e dall’ inutile .
    Anch’ io, pur Crociato infedele in fuga dagli orrori visti ovunque, pur consunto dalla temperie di mille battaglie, ne sono affetto “inguaribilmente” come il nobile Ser @Aquilavagheggiante, e credo che ne morirò “da malato” ( e che sfiga però ! Quando sarebbe stato così bello e diverso “morire da sano” ! ) .

    Ps. per @Aquila : “senza nulla a pretendere”, IVA compresa !

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