La mamma di: Polly5vm
E’ difficile per me parlare di mia madre senza citare mio padre!
Impossibile perché ricordo ancora oggi nitidamente io seduta sulle ginocchia della maestra a 6/7 anni che mi chiedeva amorevolmente cosa era che non andava nella mia vita.
Il tutto perché, scoperto anni dopo, nei miei pensierini e temini parlavo solo di mio padre.
Quando poi morì mio padre io capii immediatamente che aveva voluto lasciare questo mondo prima di lei per dare a me lo spazio necessario per avvicinarmi a mia madre, spazio che lui riempiva consapevole di questa nostra complicità.
Non è stato facile vivere i 7 anni successivi a quell’evento.
Come cambiare e cominciare un dialogo se non si è mai stati abituati a farlo?
Forse per questo non faccio altro che parlare parlare e parlare con i miei figli, e dimostrare loro l’affetto abbracciandoli in ogni occasione…..
In un certo senso è come dice il nostro amico Ser Bruno, piaccia o non piaccia siamo quello che siamo anche in virtù di questo scambio madre/figlio.
E così devo ringraziare mia madre se sono il suo opposto con i miei figli. Il problema semmai è se i figli comprendono questa fortuna che io non ricordo di avere avuto!
Ma questo è unaltro discorso.
Come si è conclusa la nostra storia?
Si è conclusa che mia madre si è ammalata di leucemia mieloide acuta e ha avuto bisogno di assistenza che prontamente ho dato, in silenzio senza pretendere né recriminare, perché l’amore che lega un figlio alla propria madre è inscindibile dal loro rapporto conflittuale.
E così alla fine dei suoi giorni mi ha chiesto scusa. Mi ha chiesto scusa per l’amore che non ha saputo dimostrami, mi ha chiesto scusa perché mi ha fatto credere, con i suoi comportamenti, di preferire mia sorella, più accondiscendente, in realtà solo per accontentarla.
Io ero sempre quella che protestava subito, come una buona adolescente fa con ogni genitore, ma che poi interiorizzava quanto ascoltato e alla fine se era giusto faceva, ma aveva protestato in maniera molto colorita e accesa e allora questo si notava non che alla fine dava retta.
Mia sorella più furba diceva sempre si, ma poi faceva come diceva lei, ma quello che si notava era la sua obbedienza!!!!
Quel chiedermi scusa mi ha ridato 40 anni della mia vita passati sottotono e con poca autostima.
Non c’è stato tempo per riempire questi 40 anni.
E’ morta nel mio letto il 17 giugno 2005, ed io ho cominciato per la prima volta un dialogo con lei.
Una storia commovente che ha avuto un momento topico triste, ma risolutivo. Gli ultimi tempi con un dialogo accorato, che segue ancora dopo che questa madre non c’è più. Continua a parlare con lei Polly perchè come sai stai parlando con te stessa. Ti stai riprendendo, senza saccheggiare niente e nessuno, le cose che ti sono mancate e che tua madre non ha saputo dare quando poteva.
Un rapporto risolto dunque, anche se ha lasciato dietro comunque una scia di dolore e di rimpianti.
Un abbraccio
Ross
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Molti si sono riconciliati quando uno dei due era sul letto di morte, e io mi chiedo perché: se sia solo perché in quel momento troviamo il coraggio di dire, o solo in quel momento abbiamo la disponibilità a capire: quanto tempo sprecato!
Certo, meglio tardi che mai, se è riuscita a lasciarti un ricordo dolce, ha comunque riscattato, se non tutto il passato, almeno una gran parte.
Chissà, magari potrai parlarci ancora, lo sai come la penso sull’aldilà.
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Perchè, Queen @Ifigenia ?
Perchè “sul letto di morte”, scatta l’ irrefrenabile impulso ad aprirci ?
Perchè, a mio “errante” parere, l’ assistere alla morte della ‘nostra stessa carne’, pur odiata talvolta nella persona della Mamma che non seppe nè comprenderci, nè aiutarci a crescere, lasciandoci anzi lacune e vuoti laceranti mai più colmati se non dal rancore ( l’ assurdo rancore !!! ), “ci fa comprendere”, come in nessun altro momento vissuto o da vivere, la semplice, assoluta, inequivocabile, caducità dell’ esistenza e delle nostre, ‘pretese o reali’, incomprensioni o sentimenti di odio !
E in quel momento soltanto, si azzera il tempo trascorso e cadono ad uno ad uno i motivi del contendere, lasciando solo ‘due anime nude’, nude come all’ inizio solare del tempo, che si aprono prodigiosamente per ricominciare a darsi reciprocamente testimonianza d’ affetto l’ una verso l’ altra !
Il guaio è che questo non si capisca “prima”, poichè tutti, o Uomini o Donne, siamo ‘creature fragili’ e perse, talvolta, nei nostri umanissimi egoismi .
Questa non è retorica sentimentalistica, Amica mia, è realtà ‘nuda e dura’, come ci testimonia ulteriormente l’ apprezzabilissima Lady @Polly !
La morte di sua Madre, quella angosciante morte stirata dal male incurabile, ha tolto a Lady @Polly ‘la Mamma’, ma le ha tolto anche gli anni amari vissuti, non “il dialogo”, ora appagante e accorato, con lei, ovunque sua Madre si trovi dopo il passaggio !
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