E mica solo Erika De Nardo

Laurea di Elisabetta Bellarin

Forse ho sbagliato foto, sembra un volto angelico… 😯

Una borsa di studio a Elisabetta Ballarin: salita alla ribalta della cronaca e incarcerata per omicidio e partecipazione alla setta satanica delle Bestie di Satana,  riceve un permio di 6.000 euro.

Mia figlia, leggendo la notizia, ha commentato:

E io magari dovrò fare la cameriera per mantenermi… Triste

Io gliel’ho detto a mia figlia, se proprio mamma non ti riuscisse a mantenere agli studi, squartami, e tutta la società si muoverà per te.

Ma finché sarai la brava figlia che studia sodo, s’impegna per il Banco Alimentare e l’AIRC, soccorre le persone in strada e porta i pacchi alle vecchiette che non ce la fanno, ma abbi pazienza, ma che gliene frega all’Italia di te?

E se non bastasse, eccovi i buonisti pronti a tendere la mano agli assassini, e a fregarsene degli innocenti:

54 commenti

  1. Fondamentalmente capisco la rabbia di tua figlia (e pure la tua) ma se è vero che in Italia il carcere ha prevalentemente lo scopo di riabilitare piuttosto che punire, allora nel caso in cui anche il peggior assassino abbia dimostrato pentimento e ravvedimento (nel caso specifico non lo so, comunque parlo in generale), manifestando, in aggiunta, un impegno nello studio con profitto ottimo, credo che ci stia tutta una borsa di studio.
    Di’ a Sissi che, con profitto ottimo o eccellente, può ottenere anche lei una borsa di studio, anche senza squartarti. 🙂

    La tua ultima osservazione mi fa venire in mente chi, parlando degli extracomunitari, sostiene che quelli abbiano più diritti degli Italiani, specie nell’ambito dell’assistenza. Il fatto è che essi cercano di ottenere (perlopiù aiutati e consigliati da qualcuno, come i servizi sociali, ad esempio) ciò che spetta loro, mentre i nostri connazionali a volte non s’informano quando addirittura rinunciano ai sussidi ritenendoli umilianti.

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    • @Marisa: a me non pare che lei si sia ravveduta, anzi, pare non capire neanche quello che ha fatto, che “pare” liquidare con un “uffa, è passato un sacco di tempo, oramai è andata!”. Poi senti, non è che lei ha fatto una cosa senza capire quello che faceva, non è che le ha messo una pillola di veleno nel caffè senza realizzare l’effetto che avrebbe fatto: lei la madre l’ha accoltellata ripetutamente, ha accoltellato ripetutamente suo fratello, un bambino, guardandoli negli occhi: ora, tu credi che queste persone cambino? Certo, nella vita tutto può succedere, ma saremmo al miracolo. Io credo più a casi come quello di Angelo Izzo, che appena uscito da galera ha ammazzato altre due persone, madre e figlia adolescente.

      Per la borsa di studio poi ci dovrebbero quantomeno essere delle graduatorie, e una fedina penale sporca o pulita qualche punto in più o in meno dovrebbe pur valere (io ho dovuto presentare all’ufficio il certificato del casellario giudiziale e, se avessi avuto qualche sospeso, credo che non mi avrebbero assunto proprio).

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  2. Ma non esiste legge, o giudice, o giustizia, che possano garantire ad un innocente di esserlo per tutta la vita. Allora potresti rimpiangere un premio dato ad un innocente….ma non lo farai, perche’, giustamente, dirai che l’innocente il premio l’ha meritato essendo innocente, e che purtroppo successivamente la vita l’ha travolto, ma non per questo egli era meno innocente, quando l’hai premiato (farei notare anche che essere innocente non significa anche dover essere premiati per questo, dovrebbe essere la condizione normale. Poi, ovviamente, tutti andiamo dal dentista, dall’idraulico, ecc ecc ecc ecc….) L’assassino che in carcere studia e si merita una borsa di studio, poiché’ un insieme di regole consente questo non è uno scandalo. Nessuno ha detto che non ha ucciso. Le borse di studio non dipendono da questo. Dato che, oltretutto, non tutti gli innocenti sono anche studenti modello.

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    • Brandy, che facciamo, il processo alle intenzioni? Un innocente è innocente fino a prova contraria. Persino uno sotto processo è innocente fino al verdetto di condanna. Uno giudica e decide in base ai fatti, non in base a improbabili proiezioni future in cui tutto può succedere. Tu cacceresti tua moglie da casa per adulterio, anche se non ti ha mi tradito, perché non è detto che non lo farà in seguito? Mentre a una cornificatrice seriale va data un’altra possibilità perché non è detto che lo ripeta? Ma di che stiamo parlando?

      E poi, certo che uno non dovrebbe essere premiato perché innocente, ma neanche, a maggior ragione, perché colpevole (non venirmi a dire che la borsa di studio l’ha avuta per l’impegno negli studi e non per l’omicidio, questo lo realizzo bene da sola… ).

      Insomma, io trovo vergognoso che un’assassina riceva aiuti che una persona innocente – a parità di impegno scolastico – non riceve. Noi, in Italia, abbiamo la fissa della riabilitazione. Noi lasciamo morire di fame gente che ha lavorato una vita, lasciamo i disabili senza assistenza, chiudiamo gli ospedali e facciamo morire le persone nell’ambulanza (e a volte neanche quello). Però, noi, umani e civili, prodighiamo il massimo sforzo per il recupero dei delinquenti.

      Passo a rispondere al tuo secondo intervento.

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  3. Vorrei dire anche che mi spiace il commento nel testo “E io magari dovrò fare la cameriera per mantenermi… ” come se tutte quelle che “fanno le cameriere per mantenersi” appartenessero ad una qualche sottocategoria alla quale non ci si deve nemmen di lontano paragonare.

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    • @Brandy: guarda, il tuo “come se” credo sia un tuo complesso, perché stai dando alla parole un senso e un peso che non hanno. Nessuno ha niente contro i lavori umili (a casa mia abbiamo lavorato tutti per poter studiare, e mio padre e mia madre hanno svolto entrambi lavori più che umili per darci da mangiare); quello che voleva dire mia figlia, e con cui concordo, è: “Non è giusto che un’assassina abbia degli aiuti mentre chi non lo è si debba rimboccare le maniche, senza sconti, per poter continuare a studiare”.

      Io sono d’accordo con lei. Troppi bravi ragazzi devono lasciare gli studi per necessità economiche, ed è un insulto a tutte queste persone che agli assassini venga riservata una corsia preferenziale.

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  4. Enrico

    Secondo me le bellocce sono facilitate… vengono più facilmente perdonate o assolte: c’è una presunzione di bontà o l’indizio di una maggior propensione al ravvedimento nell’aspetto gradevole. 😉

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    • Temo che tu possa aver ragione… chissà com’è, in entrambi i casi parliamo sì di feroci assassine, ma che conta, sono due ragazze giovani e di bell’aspetto: vuoi forse insinuare che le guardie carcerarie sono uomini, giudici, psicologi e compagnia bella, tutti sensibili a queste belle giovani? Che forse sono state sensibili a loro volta? Beh, sempre meno grave di quello che avevano già fatto!

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  5. Ma ha fatto qualcosa per avere la borsa di studio, oppure? Sai, c’era uno che voleva vincere al lotto, ma non giocava mai. Ovviamente, nella sua convinzione, non vinceva al lotto per lo scarso impegno di san gennaro.

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    • Abbiamo cercato bandi vari, forse non siamo state capaci, visto che mi è sfuggito pure quello dato dalla mia azienda, prima tutti gli anni e ultimamente solo al termine dei cicli: informazioni che si tengono ben strette (sono 23 anni che lavoro là!), mentre per altre questioni ti tampinano, ti arrivano 200 e-mail, solleciti e campanelli appena apri la posta elettronica, talmente insistenti da ottenere l’effetto contrario.

      No, Brandy, abbiamo solo trovato qualche agevolazione in base al reddito cui, grazie al cielo, non avevamo diritto.

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  6. larosaviola

    http://memolando.wordpress.com/2013/01/16/un-popolo-colpevolista/
    Felice di leggere che anche tu ti indigni per questi orrori.

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  7. cavaliereerrante

    C’ è in questa storia …. qualcosa che non mi piace, cara amica …. forse perchè non amo troppo il perdonismo d’ accatto, così caro alla “società dei consumi” … come pure il buonismo a prescindere, entrambi sentimenti, a mio modesto avviso, negativi !
    L’ idea che il carcere sia, non soltanto un luogo di espiazione, ma anche un luogo di redenzione, e cioè che un reo/una rea possano riscattarsi delle loro colpe espiandole fino in fondo e riavere nella società altre opportunità per esprimere il loro radicale mutamento n positivo, è alta e nobile, ed appartiene alla più consapevole e civile concezione della giustizia penale, oltre che alla nostra più bella tradizione …. per ricordare i @Vico ed i @Beccaria .
    Ma in uno Stato veramente “laico, democratico e civile” …. la stessa opportunità DEVE ESSERE ASSICURATA a chi in carcere non ci sia mai stato …. e non abbia carichi penali da espiare . E tantissime storie di giovani che hanno dovuto – o debbono – abbandonare gli studi per mancanza di risorse economiche …. dimostrano che, per loro, non è così !
    Inoltre, trovo grottesco …. tutto l’ agitarsi indegno dei Mass-Media intorno a personaggi del tipo @Erika De Nardo : il sangue da essi versato, le vite umane da loro stroncate …. meriterebbero il silenzio e l’ oblìo, non certo l’ indecorosa gincana delle interviste e dei complimenti ! 😦
    E per concludere, pur consapevole che il mio è un sentimento personalissimo che lascia il tempo che trova, il reatino Sig. @Di Vittorio, l’ arcangelo soccorritore di @Erika …. non mi piace nè poco nè punto !

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    • @Bruno: sono spesso tendenzialmente d’accordo con te, ma su questo siamo allineati in pieno. ” E tantissime storie di giovani che hanno dovuto – o debbono – abbandonare gli studi per mancanza di risorse economiche …. dimostrano che, per loro, non è così !”: infatti. L’Italia continua a essere un insulto nei confronti delle persone oneste e degli studenti brillanti ma senza famiglia o stato incapacemente o ipocritamente buonista alle spalle.

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  8. sono daccordo con ciò che ha scritto cavaliere…..

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  9. Avevo sentito la notizia e sinceramente non credo sia un provvedimento a dimostrazione che le nostre carceri siano riabilitanti, ma piuttosto un “coup de theatre” per mascherare tante magagne. quanto ai buonisti, sarebbero i primi a scagliarsi contro se fossero loro le vittime di certi comportamenti!

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  10. @Monique: completamente d’accordo con te, anche se in tutta questa storia c’è un elemento che non mi convince, ed è il padre. Veramente pure la madre. Cioè, io ho una famiglia normale, una figlia normale a cui preparo i biscotti e il ciambellone, un giorno mi viene a casa, mi si scaglia addosso come una belva infuriata, mi accoltella e io, incredula, terrorizzata, suppongo con dolore atroce, ho la concentrazione e l’istinto a dirle “Ti perdono”? Scusami, continuo a pensare che potrebbe non essere stato un fulmine a ciel sereno.

    Ecco, se questa mia ipotesi fosse vera, allora si spiegherebbe pure il comportamento del padre, magari roso dai sensi di colpa, ma se invece le cose stanno come ci hanno detto, come ti poni davanti all’assassina feroce e crudele di tuo figlio undicenne? Lasciamo stare la moglie che, come una volta ebbe a dire una signora “una moglie è sangue appiccicato, ma la figlia è figlia” (ma sbaglio o si parlava di una donna meravigliosa, madre e moglie modello e irreprensibile, adorata dal marito?), ma un bambino innocente?

    Ma davvero Caino ha sempre più fascino ai nostri occhi? Ci fa sentire buoni il redimerlo e riscattarlo, mentre Abele è tanto noioso?

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    • Il padre di erika non riesco a inquadrarlo neppure io, forse mi inquieta più della figlia…

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    • Senti, io proprio in seguito a questo post sono riandata a rileggere qualcosa sul delitto di Novi Ligure, ed è ancora più sconvolgente di come lo ricordassi, non solo per l’efferatezza, ma per la lucidità e il distacco che Erika ha sempre dimostrato. Non uno scatto d’ira, ma 40 coltellate alla madre che proprio non ne voleva sapere di morire, e 57 al fratellino, che si è difeso come un leone, portandolo in camera facendo finta di volerlo consolare, e tentando pure di somministrargli del topicida. Pazza, pazza e criminale, e oggi semplicemente scrolla le spalle dicendo “Uffa, ancora con questa storia?”.

      Il padre? Era designato come vittima successiva, l’ha risparmiato perché il suo amichetto si era stancato, non per un impeto di affetto diverso, di legame speciale, di che so io. Dai carabinieri, ha chiesto ad Omar se si era divertito a uccidere. Dopo l’omicidio, la scientifica ha rilevato che camminava normalmente, come se nulla fosse successo. E in fondo, che era successo? 97 coltellate, meno di 100, distribuite qua e là. E poi, che noia, sono passati dodici anni!

      http://it.wikipedia.org/wiki/Delitto_di_Novi_Ligure

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  11. cavaliereerrante

    Non l’ Italia … cara @Ifi, ma gli scemi che hanno confuso – e continuano a confondere – la dignità con la rilassatezza morale, l’ orgoglio di appartenenza ad un Paese, e ad una sua cultura, altamente civile, con provvedimenti scimmiottati di qua e di là a seconda della moda, ed infine il bene comune, che è di tutti, con l’ emanazione di leggi ipocrite buone solo ad arricchirsi ‘ad personam’ .
    E’ contro questi imbecilli, che non ci dobbiamo mai stancare di combattere in ogni modo che ci sia democraticamente consentito, e specialmente – più che con gli anatemi – con l’ esempio !

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    • D&R

      Cavaliere, se ti candidi a premier di qualsiasi schieramento, io ti voto!

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    • Ti voto anche io cavaliere 🙂

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    • @D&R: beh, proprio di qualsiasi schieramento no, ma certo che mi fiderei sufficientemente 😉

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    • @Bruno: io vorrei sapere questi chi rappresentano. Io vorrei sapere, questi che dovrebbero legiferare a nostra tutela, chi è che ce li vuole lì.

      Io vorrei sapere la nostra democrazia, la nostra res publica, la nostra rappresentanza, se hanno ancora un senso, almeno semantico.

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  12. Bha… 😦
    Io mi son laureata a dicembre…se non fosse stato per mio padre (e la borsa di studio misera presa tramite il suo lavoro) dovevo accontantarmi di una pacca sulla spalla ed un “brava, 110 e lode non si prende tutti i giorni”.
    Comunque dì a tua figlia che il karma esiste ed ha il suo sporco progetto! 😉

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    • @Farni: lo credo anch’io. L’abbandono degli studi di persone valide ma che non hanno mezzi per proseguire, e il conferimento di borsa di studio ad altre che bisognerebbe chiudere in cella e buttare la chiave (e non venitemi a parlare di ravvedimento, date le circostanze, la mostruosità ce l’hanno nel dna), è solo una sintomo più del degrado che stiamo vivendo.

      Oltretutto pensavo una cosa del brillante rendimento di queste studentesse modello: mettiamoci pure che non hanno nulla di cui preoccuparsi dalla mattina alla sera. E non chiedetemi se io ci starei, io non vado in giro ad ammazzare la gente, e certo che non ci starei!

      Considerate che la Erika era perfettamente lucida nel momento dell’omicidio, anzi, degli omicidi, assolutamente premeditati. Non era sotto effetto di stupefacenti, che potrebbero pure permetterci di pensare che lei non è quello che ha fatto. Dell’altra ragazza non so, ma di Erika sono convinta che sia la stessa persona di allora, non cambiata di una virgola. Al massimo, se in carcere è stata scomoda, per quello, e solo per quello, tenterà di evitare in futuro. A meno che qualcuno, padre, eventuali futuro marito e futuri figli, non le rompano l’anima più di tanto, e non si azzardino a metterla in discussione.

      (Non è un processo alle intenzioni, è una, come dire, ipotesi? Bassa insinuazione?)

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  13. Alla terza riga del primo commento ho detto: “Angelo Izzo”. Non sono stata l’unica, vedo.
    E vedo che non sono neanche l’unica a trovare il padre di Erika ancora più inquietante della figlia. Quel padre che coi cadaveri di moglie e figlio ancora caldi ha detto: “Io voglio tanto bene a mia figlia, non vedo l’ora di riportarmela a casa”. Perché tanta fretta? Per paura che parlasse?

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    • In effetti la reazione di entrambi i genitori, “a caldo”, lascia a dir poco perplessi 🙄

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  14. Ho trovato questo sul papà di Erika: http://archiviostorico.corriere.it/2011/dicembre/05/abisso_quel_padre_Vivo_per_co_9_111205018.shtml

    Notare la frase: “Quando la casa venne dissequestrata, De Nardo riverniciò da solo le pareti ancora imbrattate del sangue della moglie, di suo figlio”: è davvero così facile cancellare il ricordo di una moglie e del proprio figlio assassinati?

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  15. Sono parecchie le cose che danno da pensare:
    – questo papà che “le vuole tanto bene” e non vede l’ora di riportarsela a casa (un’amica psicologa, specializzata nell’assistenza di bambini vittime di abusi sessuali in famiglia, ha detto: “quando ho letto questa frase mi è venuto freddo”. Anche a me)
    – nel progetto iniziale doveva essere ucciso anche questo bravo papà che le vuole tanto bene
    – la grafologa ha detto che fino a 14 anni Erika è stata normale. Poi le è successo qualcosa di terribile che l’ha sconvolta e che da un giorno all’altro l’ha fatta cambiare dal giorno alla notte
    – due ore di sesso al giorno tutti i giorni. Personalmente non conosco nessuno che abbia il bisogno FISICO di una tale quantità di sesso. Più che la soddisfazione di una necessità fisica, sembrerebbe una sorta di rito purificatorio, una sorta di “sfregare via” fino all’ultima traccia di qualcosa di immondo
    PS: alle mamme cieche e sorde non ci credo né ci crederò mai. Meno che mai quando si ha a che fare con una che va a dire agli insegnanti di sua figlia “io di mia figlia devo sapere anche quante volte al giorno fa pipì”.

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    • @Barbara: sto leggendo questo, dove il caso Erika è trattato molto diffusamente, ma non riesco ancora a farmene un’idea.

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  16. Letto. Mi pare tanto un romanzetto scritto da uno psicologo dilettante, che prima si costruisce la sua tesi, poi cerca gli argomenti che la confermano e scarta rigorosamente tutti quelli che la smentiscono.

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  17. cavaliereerrante

    Una delle cose che più mi ripugnano, e sono ahimè in tanti a proferirle con aria di giustizia raggiunta, è il sentire le parole “Ha pagato il suo debito, scontato la sua colpa, che si vuole di più ?” ! No, cari amici ed amiche, quando si uccide qualcuno, quando si stronca con violenza una vita umana, al di là delle attenuanti giuridiche esistenti, non si paga mai interamente quel debito, ed il primo ( o la prima ) a saperlo in fondo all’ anima …. è proprio l’ assassino ( o l’ assassina ), se veramente, struggentemente – come piace a tutta la dottrina penale alta e nobile a cui mi inchino, poichè da essa mi sento completamente rappresentato ed è il mio ideale immutabile – ha compreso fino in fondo di quale colpa si è macchiato, ed ha iniziato un autentico processo di redenzione, un passaggio disperato che nulla a che vedere con il pentimento di maniera, col perdonismo cinico e sciatto e con tutte le grottesche gazzarre mass-mediatiche che, strafregandosene delle vittime ( tanto esse, cancellate dalla vita, non hanno più voce in capitolo ), inseguono soltanto – a mio parere ponderato – fini bassi e pelosi .
    Tre elementi, incancellabili e strazianti, accompagneranno sempre chi, in un momento di crudele follia, ha ucciso un essere umano : 1) il dolore – 2) il silenzio – 3) la memoria …. sentieri obbligati per chi cerchi di redimersi .
    Nessuno di questi elementi, ho, non dico visto, ma intravisto nelle vicende qui riportate …. e per questa ragione mi si ripropone qualcosa che mi fà rabbrividire, che non mi piace per niente, che mi fà soffrire ! 😦

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    • @Bruno: eppure, caro Bruno, la mia personale impressione è che le cose che non sappiamo siano di più di quelle che sappiamo!

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  18. Luisa

    Io ho una spiegazione terra terra sul perchè il papà rivoglia la figlia in casa. E’ che lui non è arrivato in tempo, lei non era sola altrimenti forse, avrebbe fatto come certe madri. Rientrate a casa trovano un figlio con le mani sporche di sangue e invece di chiamare i carabinieri per denunciare il fratricidio, ci danno con la candeggina, ripuliscono tutto e creano pure l’alibi all’assassino. Salvano le apparenze, e sono convinte di star salvando il figlio superstite …alla facciaccia dell’altro.
    Per una persona normale non basta dare il bianco alle pareti per cancellare il ricordo di una tragedia simile, e avere l’assassina in casa di certo non contribuisce a sollevare l’animo dalla pena. Tutti hanno diritto ad una seconda possibilità dalla vita tranne i morti, quelli sono morti per sempre. Per quelli è già tanto se c’è giustizia. Comunque, laureata o no, io una simile non l’assumerei e se fossi un maschio, avrei problemi anche a fidanzarmici.

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    • @Luisa: concordo in toto con l’ultima tua affermazione, mentre per il resto non posso che darti la risposta già data a Bruno: l’impressione di non sapere è davvero forte.

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  19. Non sono riuscita a seguire tutta la discussione, comunque volevo dire che nel precedente commento non mi riferivo a Erika De Nardo ma alla Ballarin. A questo proposito, segnalo un articolo del Corriere in cui parla il padre della ragazza uccisa … parole da cui tutti, sempre pronti a giudicare, dovremmo trarre insegnamento. Ovviamente concedere il perdono non è obbligatorio, c’è chi perdona e chi no, dipende dall’animo umano, indipendentemente dalla sofferenza provata in quanto è indubbio che la sofferenza provata da quel padre sia impossibile da descrivere a parole. Link: http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_febbraio_2/bestie-di-satana-padre-perdono-elisabetta-ballarin-apro-porte-uccise-figlia-2113816184299.shtml

    Quanto all’omicidio di Novi Ligure, ricordo che anche Pino Scaccia aveva sollevato dei dubbi sul padre e, essendo lui allora un giornalista del tg 1 in piena attività, ha fatto capire, in un post, che quel padre nascondeva qualcosa. Altro non dico, sarebbero solo illazioni.

    Buona domenica a tutti.

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    • @Marisa: ho letto della Ballarin, e ciò che affermi è sicuramente condivisibile. Il plagio è una pessima cosa, chi ne è vittima è, per l’appunto, vittima. Può darsi che abbiano annientato la sua volontà, e allora davvero possiamo presumere che non è stata davvero lei ad agire, e che merita una seconda possibilità.

      Passando ad argomenti meno macabri, raccontavo l’ennesimo torto che mi fece mia madre (e avevo già 31 anni!). La persona con cui parlavo mi ha chiesto come ho fatto a passare sopra a certe cose. Ecco, io il perdono non so dove sia di casa, ho odiato mia madre, e veramente mi sarei sentita riscattata solo dalla ritorsione. Ero adolescente, e pensavo che non vedevo l’ora che fosse vecchia per poterla abbandonare e negarle ogni assistenza.

      Ecco, mia madre m’ha fregato: è cambiata. La persona di cui mi sarei voluta vendicare, semplicemente, non esiste più.

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  20. Sono contenta per la mamma: io, personalmente, non vorrei sottostare alla tua furia vendicatrice. 😉

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    • @Marisa: ah ah ah, così terribile appaio? 😉

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  21. cavaliereerrante

    Cara @Marisa …. la questione che sollevo io, NON è il perdono … di cui ho già parlato nel post precedente, e che quindi NON giudico ! 😦
    E nemmeno voglio indagare sugli aspetti che ci sfuggano …. quelli li lascio a chi debba chiarire ogni aspetto di quelle tragiche circostanze .
    Io, mi limito a dire – poichè amo l’ espiazione che evolva in redenzione, che muta un assassino in un altra Persona, non più carnefice ma essere pensante ( ed agente positivamente … ) reinserito nella società, così come pensarono i @Vico o i @Beccaria o chiunque sentì alto e nobile questa evoluzione .
    Ora, come ho già detto …. nei casi qui descritti NON VEDO alcun sentimento che confermi che la redenzione, autentica e struggente, sia avvenuta o stia avvenendo in quelle due disgraziate fanciulle, anzì vedo in loro cose inquietanti, e grottesche, peraltro mercificate dagli squallidi mass-media …. che mi fanno, francamente, star male !

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    • @Bruno: beh, forse per la prima ragazza è diverso: non ho approfondito la questione, ma se è stata davvero una ragazzina plagiata, non attrice della vicenda ma gregaria in preda a totale ottundimento, oggi potrebbe essere anche un’adulta completamente diversa. Per la Erika ho un po’ più approfondito, anche leggendo le sue accorate lettere a Don Mazzi, e non mi convince per niente. Spero di sbagliarmi, ma mi pare la stessa assassina di allora.

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  22. Secondo me non si può giudicare, né si può precludere a priori la possibilità che una persona che abbia fatto degli sbagli, per quanto atroci e enormi come in questo caso, possa avere una vita normale.
    Io voglio credere che la persona che ha ricevuto la borsa di studio da 6000 euro non sia più la “bestia di satana”, e che questa borsa di studio possa aiutarla a essere sempre più lontana da quella storia.
    In ogni caso, tu continua a fare sì che tua figlia viva e a operi con i principi morali che ha dentro di sé, questo è l’importante.

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    • @Paperi: io mi auguro solo che un giorno anche le brave persone abbiano la possibilità di andare avanti e studiare, e non ci siano più giovani n gamba che debbano affogare i loro sogni nella povertà e nelle lacrime.

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  23. La persona che ha capito i propri errori e deciso di cambiare vita va a fare il fra’ Cristoforo, non l’ex (?) brigatista che va a tenere conferenze nelle università o quell’altro, non mi ricordo come si chiamava, che è entrato nella commissione giustizia della Camera.

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    • @blogbarbara: commissione giustizia, mi sembra un buon incarico, in linea con la coerenza di chi ricopre altre importanti cariche dello stato. Per il fatto di non ricordarti, credo si chiami “rimozione freudiana”, o “amnesia selettiva”: anche a me non interessa ricordare certi nomi…

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  24. Ari

    Fare un percorso di pentimento reale è una cosa ardua, durissima e molto lunga. Ci vuole tempo. E autocoscienza. Ci vogliono ferite e lacrime. Sinceramente non credo che sia nel caso della Ballarin che in quello della De Nardo ci sia stato il tempo necessario a compiere questo percorso. E c’è gente che anche dopo anni di carcere, percorsi assistiti, autoanalisi, fede e quant’altro non riesce a superare il nero che ha dentro di se. Mi sembra più un autoassolversi. Un lavarsi via alcune cose, che invece andrebbero ingerite, metabolizzate. Respirate. E se mi permettete..una cosa è friggersi il cervello dietro a una setta e convincersi a fare del male a qualcuno: cosa orribile. Un’altra, ancor più grave, è assassinare la propria madre e il fratellino, non si sa ancora perché..

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    • @Ari: criminologia è una scienza affascinante. Non so quanto utile, ma decisamente affascinante: tentare di scoprire cosa ci sia nella testa del mostro, uno dei grandi misteri della vita, è avvincente.

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  25. Luisa

    Lascio qui un link su nuovi parametri per assegnare le borse di studio. E’ ancora un progetto, ma il solo fatto d’averlo pensato ci fa capire che si fanno figli e figliastri con troppa facilità…chissà se squartando qualcuno non servono limiti di reddito?
    http://www.businessonline.it/news/18744/Isee-2013-Universita-Borse-di-studio-con-redditi-diversi-in-base-a-regione-Proteste-studenti.html

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  26. Sabrina

    Vergognoso anche il padre di Erika.. l’ha perdonata come se niente fosse.. eppure ha perso una moglie e un figlio!!!! Non concepisco questa indifferenza. Io non avrei mai perdonato un delitto così cruento, per me resta e resterà sempre una BESTIA da condannare. fossi in lei mi sarei suicidata.

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    • @Sabrina: ma tu non sei in lei: se lo fossi stata, madre e fratellino sarebbero vivi e vegeti, gioiosi e giocosi.

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