Amica mia…

… non ha fine quello che stai passando.

L’onestà, la coerenza, sono beni che si pagano cari, e forse è giusto così, dato il loro incommensurabile valore.

Una volta, che raccontavo a una mia zia, persona profondamente spirituale, gli ultimi avvenimenti della mia vita, lei mi disse: “E certo che il male tormenta le anime più buone, le altre già sono sue, che ci deve fare? Sono i buoni che deve condurre a cedere!”

Che deve condurre a cedere. Che vuole veder persi, disperati, con gli occhi senza più lacrime.

Ma finora ce l’abbiamo fatta, anche se un po’ di terra bruciata intorno il male ce l’ha creata, teniamo duro. Ma hai notato che ogni tanto, quando siamo proprio stremati, quando non ce la facciamo più, si squarcia il cielo e una mano dall’alto ci prende per la collottola e ci ritira su?

L’hai mai notato che qualcosa sorge improvvisamente dal nulla per continuarci a dare la speranza, quell’appiglio, quell’oncia di forza che ci serve per andare avanti?

Io pure sto affrontando le mie battaglie, in questo momento meno dure delle tue, in passato decisamente di più, tanto pare che qui sia una giostra, ci sono punti per cui chi passa prima, chi passa dopo, ma pare saltare il turno non sia possibile.

Solo saltare giù dalla giostra, ma noi non lo faremo. La forza e la speranza si sosterranno l’una con l’altra, tentando di farsi coraggio ognuna quando vedrà l’altra più in difficoltà.

E passo passo si aggiudicheranno il traguardo.

111 commenti

  1. non so a chi tu abbia dedicato questa lettera ma mi tocca molto. infatti, non ho parole. e’ una cosa che mi capita molto raramente, ma quando accade vuol dire che un nervo e’ stato toccato. E fuori le nuvole si sono appena aperte ed e’ uscito il sole.
    Che sia un segno?
    Un forte abbraccio

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    • Certo che è un segno 😉

      Lei è una di noi. Spero che un giorno c’incontreremo tutte, e sai che festa, e sai che sole!

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  2. dani

    Le parole della zia mi colpiscono duramente e mi lasciano riflettere un pò in negativo.. ma le tue parole sono sicuramente molto incoraggianti.. 🙂
    Credo che buona parte di noi possa sentirsi coinvolto in questa tua dedica.. Chi più e chi meno..

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    • Beh, chi si somiglia si piglia: se siamo qui ci sarà un perché 😉

      In effetti sono inquietanti le parole di miza zia, da stare lì ad aspettare la mazzata.

      Però per rialzarsi, perché alla fine è la Madonna a schiacciare la testa al serpente. Ammetto di non aver visto sempre il bene vincere, ma in compenso ho visto spesso il male perdere, e i nodi venire al pettine.

      Stiamo a vedere… 😆

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  3. Ma secondo me tua zia mica voleva dire di stare lì ad aspettare la mazzata.
    Era un avvertimento, un metterti all’erta.
    E’ che quando il male arriva e ti trova pronta ad aspettarlo, la lotta diventa per lui più dura. Soprattutto se gli fai notare che quelli che se ne vanno con lui subito sono delle merdacce e che se gli fossero sufficienti, mica sarebbe venuto a prendere te, che c’hai mille e più cose da fare e ora non ci si può mettere pure lui a scassarti i maroni.
    Insomma, se alla fine non gli viene il mal di testa…

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  4. ha ragione la zia! ma hai ragione anche tu.
    per quanto le mille peripezie che la vita ti mete davanti possano bruciare un pezzo di te , c’è sempre quel raggio di sole che ti riporta a galla ..e non ti fa smettere di lottare

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    • @Farnocchia: anche se ci sono luoghi del mondo in cui la notte è breve, maaltri in cui sei mesi di buio quasi fanno dimenticare cosa sia la luce…

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  5. iole

    La vita e’ piena di insidie,a volte dipendono anche da noi, nel modo in cui affrontiamo le situazioni, altre sono sono
    oggettive succedono e basta ,
    ma dopo un tramonto c’e sempre la rinascita di un nuovo giorno,
    anche quando non si ha piu’ niente, si cammina guardando avanti
    e si intrapendono strade diverse.

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    • @iole: alcune dipendono da noi… si fa un gran parlare dell’ “intelligenza sociale”, e un giorno magari mi fermero a pensarci.

      Io ho quella matematica, e quando vedi uno più uno fare mezzo per te e tre per altri, i conti non ti tornano, ed è difficile guardare avanti.

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  6. Per chiunque siano state scritte queste tue affettuose parole… io me ne prendo un po’ per me…. poiché ci sono momenti in cui si ha bisogno di sentirsi “comprese”…. e oggi è così per me.
    Grazie….

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    • @Incognita: mi fa piacere averti portato conforto.

      “Perché il dolore è eterno, ha una voce e non varia” (da “La capra” di U.Saba)

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  7. rosigna

    Cara Ify, non so a chi tu stia parlando, ma le tue parole, anche se sono solo scritte, e’ come se parlassero, come se mostrassero tutto il dolore e la partecipazione con cui sono state scritte.

    Cio’ che tua zia dice l’ho sempre ritenuto vero anch’io. A volte questa constatazione la si accetta a cuor “sereno”. Altre volte, come tu stessa dici, e’ piu’ difficile (se non impossibile) farlo. Bisogna solo cercare di tenere duro … di appigliarsi a quelle certezze che siamo certi rimarranno sempre tali, qualsiasi cosa succeda.

    Tra queste certezze sono sicura che la tua amica includera’ anche la tua amicizia, perche’ tu sei una di quelle persone che non mancano mai all’appello.

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    • @Rosy: a volte l’emergenza non lascia neanche lo spazio per piangere sulla spalla di un amico, o di un’amica, e farsi stringere forte le mani.

      Ci sono casi in cui le mani servono libere, e i pensieri devono concentrarsi sulla sopravvivenza.

      Ci sono volte in cui il dolore offusca tutti i sensi, e quel poco che resta serve all’istinto di conservazione.

      Ma sapere che gli amici ci sono, di certo è sempre un conforto.

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  8. cavaliereerrante

    Non importa, Queen @Ifi “di chi tu stia parlando” !
    Poichè il dolore non risparmia nessuno, nemmeno le meravigliose @Aquile, ancorchè non vedenti !
    Il dolore è ‘nostro’ fratello, ed è una nostra ineludibile, fedele compagnia, a prescindere che lo si accetti oppur nò .
    Delle Donne poi, il dolore, più che fratello, è “padre e madre” !
    E come tale le alleva, nutrendole di fragilità, inquietudini e accorate solitudini . Ma quel ‘dolore genitore’, le tempra anche alla resistenza, alla capacità tutta femminile di reagire alle miserabilità, facendo di quella fragilità una forza in grado di restituirle, sempre, ad una “vita dignitosa”, a prescindere dai cialtroni che le ferirono e le feriscono, conferendo loro ali possenti per travalicare in volo l’ oscuro destino a cui, o per scelte proprie o per scelte altrui, sembravano ormai relegate .
    Mi piacciono assai, poichè fan parte del mio Viaggio e del mio vagare, le tue parole Queen @Ifigenia : “Solo saltare giù dalla giostra, ma noi non lo faremo. La forza e la speranza si sosterranno l’una con l’altra, tentando di farsi coraggio ognuna quando vedrà l’altra più in
    difficoltà.” !
    Sì, sotto le stelle fredde e lontane, attraversando lande sconosciute e solitarie, quell’ eco di solidarietà non di rado mi fece una gradita compagnia !

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    • @Ser Bruno: il dolore padre e madre delle donne, che le forgia alla loro sensibilità… beh, trovare un uomo che ci vede così ammetto che emoziona.

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  9. iole

    Sono d’accordo non e’ facile andare avanti, anche quando basi la tua vita su principi certi (come giustamente dice Rosigna) ci chiediamo se anche quei valori siano veramente importanti , no non e’ affatto semplice ma sono sicura che il nostro istinto di conservazione ci aiuti inevitabilmente,aabbiamo innumerevoli risorse da tirare fuori dopo una sofferenza “fisiologica”

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    • @Iole: beh, sì, ma forse la resilienza non è solo un fatto femminile: è l’essere umano di per sé a essere straordinario, è il nostro spirito capace di comprimersi, reprimersi, e poi risorgere, riespandersi, volere ancora vivere.

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  10. iole

    Certo, io intendevo noi come genero umano.

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  11. iole

    Serena notte.

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  12. …ma se ci stessimo sbagliando???E ci ha preso il diavolo, non ce ne siamo accorti..e questo è l’inferno???
    Mah….questo non nega comunque che la tua amica sia molto fortunata…ad avere un’amica così!!!
    Dolce risveglio “amica mia”

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    • Io credo che sulla terra inferno e paradiso coabitino, angeli e demoni ci circondano, siamo contemporaneamente nell’uno e nell’altro, ora nell’uno ora nell’altro, e basta una virgola, un passo, un niente per farci passare il confine. A volte, in uno stesso momento, uno stesso percorso, siamo con un piede nell’uno e uno nell’altro.

      Probabilmente, qui ci sono tutti e due, per farci scegliere.

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  13. cavaliereerrante

    Queen @Ifi, già in procinto di avviarti al lavoro ?
    Spero che questa sia per te una giornata propizia, come ti senti, che ‘atmosfera’ si respira nel tuo ufficio, dopo le avvisaglie di incertezze e cambiamenti percepite da te e dai tuoi colleghi ?
    Vedo che hai cominciato a scrivere in un’ ora antelucana, rispondendo a Lady @Nunzy e ti saranno giunte liete, penso, le parole ( “dolce risveglio, amica mia” ) di questa tua delicata, ancorchè insonne, interlocutrice .
    Io, la penso esattamente come te !
    L’ inferno ? Questa vita, questa terra che calpestiamo, è “l’ inferno” ?
    Talvolta ci somiglia assai, se ci fermassimo alle miserabilità che attraversiamo, alla cattiveria che riscontriamo e che si abbatte sui più indifesi tra gli uomini, alle guerre infami che ancora, per meschini interessi economici, si abbattono sugli innocenti in un bagno di sangue vano quanto terrificante .
    Poi, mentre intorno non vediamo che diavoli del male, osserviamo ‘angeli’ che si impegnano, si schierano coi più deboli, spendono le loro vite affinchè la pace ritorni a sorridere, sfidano la morte stessa a che ai più martoriati sia portato soccorso, rendono bella e sicura l’ esistenza testimoniando con la loro straordinaria azione che i ‘valori’ esistono ancora e sono forti, non abbattibili da nessun cialtrone .
    E la terra stessa si fà Paradiso, il cielo riassume l’ azzurro della speranza e della solidarietà, dell’ amore ‘dell’ uomo per l’ uomo’, e di una visione ‘alta e nobile’ della vita .
    E’ l’ esistenza un frammento di tempo sospeso, infinitesimo quanto si voglia, ma sufficiente a farci scegliere tra ciò che serva ‘solo a noi’ per arricchirci ed espandere il nostro potere e ciò che tenga conto anche, se non soprattutto, degli altri e del loro, oltre che nostro, futuro in una realtà rassicurante per tutti .
    Sì, indubitabilmente il “male ed il bene” esistono entrambi, in noi e negli spazi che ci circondano, per consentirci una scelta libera tra l’ uno o l’ altro .
    E’ questo, in fondo, il Viaggio !

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    • @Ser Bruno: hai perfettamente ragione. L’inferno e il paradiso sono già qui, intorno a noi, e il confine tra i due è pericolosamente a zig zag.

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  14. Dato il mio razionalismo cronico (che e’ un errore e forse anche autodifesa, perché un po’ di spiritualita’ nella mia vita aiuterebbe, ma ormai sono arrivata ad un punto in cui mi giunge impossibile credere nella spiritualita’ degli esseri umani) non parlerei in termini di paradiso o inferno.
    Parlerei invece di pura e logica lotta alla sopravvivenza darwiniana.
    Il piu’ forte, il piu’ adatto, vince.
    La vita e’ dura, competitiva, non lascia spazio a chi ha problemi, differenze, a chi non si omologa ecc. Darwin la chiamava the survival of the fittest ovvero, chi e’ piu’ in grado di vivere secondo le leggi di una societa’ che non lascia scampo ai deboli, va avanti senza problemi. Per cui gli arroganti, i cinici, i violenti, gli usurpatori, spazzano via tutto. La storia ci insegna.
    Io ne sono convinta ormai giorno dopo giorno. Se vivi secondo i tuoi principi, ti dedichi a chi non ha nessuno, decidi che la carriera e’ secondaria rispetto ad altre priorita’ piu’ umane, allora di ritrovi da solo, lasciato indietro, fai fatica alla fine ad avere una vita decente ed accettabile.
    Per decente ed accettabile non mi riferisco a concetti materiali (anche quelli comunque non guasterebbero). Mi riferisco alla vita a cui ogni essere umano ha diritto, l’essere circondato da affetti di base, avere momenti (seppur sporadici) di serenita’ e conforto, gioire delle piccole cose quotidiane.
    Questa e’ ancora la societa’ della clava, nonostante millenni di evoluzione. Se non lo fosse, gli avvocati di tutto il mondo non sarebbero cosi’ ricchi.

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    • @Martina: come ho detto a Ser Bruno, siamo in un un mondo in cui inferno e paradiso convivono, e la società della clava, più numerosa ma non è detto più forte, vive accanto a una società più spirituale, che non si omologa alla prima.

      La lotta è ancora in corso. Se non vinceremo, venderemo comunque cara la pelle.

      E poi, chi ha detto che non vinceremo?

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  15. Il mondo è bello perché è vario. Ho deciso, allora, in giovane età, che non avrei attraversato la vita come fosse una competizione. Non mi sono omologato. A volte è stata dura. Ci sono momenti in cui sono soddisfatto di quello che sono (in altri vorrei essere migliore, e ci provo).

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    • @Mario: il mondo è bello perché è vario? Forse è vero, se non ci fosse il male non sapremmo riconoscere e apprezzare il bene: bisogna solo stare attenti a non riconoscerlo ed apprezzarlo solo dopo averlo irrecuperabilmente perso.

      Essere soddisfatti di ciò che si è non preclude la possibilità di andare oltre e provare ad essere migliori.

      Ad maiora!

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  16. kalojannis

    A volte penso che esista il Bene supremo ma anche il Male supremo… e che nella lotta tra l’uno e l’altro, vinca il secondo.
    Poi penso che il Bene e il Male non possono davvero mettere naso nelle umane vicende, avranno benaltro a cui pensare! Poi penso ancora che siamo troppi piccoli ed insignificanti di fronte alla vastità e alle forme di vita “altre” dell’universo per cercare di dare una spiegazione. Così torno a giocare a tetris 😉

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    • @Kalos: e pure tu ci hai ragione (a tornare a giocare a Tetris), ma sbagli se pensi che il Bene e il Male non si interessino alle vicende umane, anzi, sono la loro principale occupazione, probabilmente dall’origine del mondo.

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  17. @ cavaliereerrante/lancillotto2
    Mio padre mi diceva sempre….
    “Il mondo non è dei Buoni,ma dei Giusti”
    ..e questa strada è la più dura
    Vivere da Angelo,fra Demoni
    Buona giornata spirito Non comune

    @Martina
    Approvo “Società della Clava”…ach il discorso mi sta scomodo..perchè Ahimè..io appartengo ai Soli ..che seppur forti..scelgono la via dell’estinzione ..all’Omologazione..
    Che Tragedia!!!

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    • @Nunzy: non “Angelo” tra i demoni, ma “Angeli”: una persona buona non è mai sola.

      Per quanto riguarda la Società della Clava, vedi la risposta a Martina. Ricordo un film di fantascienza, in cui il mondo era abitato da orribili esseri dalle sembianze di giganteschi uomini primitivi, feroci e distruttori. Sotto terra, nell’ombra, una società civile di persona angeliche lottavano per il riscatto.

      Magari è così (anche se, lo ammetto, ‘MAZZA QUANTO SE SO’ NASCOSTI BBENE!!! )

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  18. ci sono momenti, cara Ify, in cui non solo pare impossibile vincere, ma in cui uno si chiede come arrivera’ al giorno successivo.

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    • @Martina: e se ci arriverà. E’ dura, ma quella mano che ti aiuterà a sorpresa da qualche parte uscirà fuori.

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  19. cavaliereerrante

    Nò, Ser @Kalos, non credo affatto che nella lotta tra il ‘bene supremo’ ed il ‘male supremo’, prevalga ( definitivamente ) il secondo !
    Anzi, se devo essere sincero ( ovviamente, tralascio di discutere alla luce della Fede, che non ho, ma di cui non dispero ), non credo – razionalmente ! – che esistano questi due enti superiori .
    Sono invece d’ accordo con Ser @Mario, che con parole semplici ci racconta che, rinunciando alla competizione ( e cioè alla ‘lotta per essere il migliore, il più potente, il più ricco, il più amato’ ), ha scelto di volta in volta vie che non rinunciassero al sentimento, al piacere di vivere in pace con se stesso e con gli altri, alla gioia di scoprire nell’ esistenza ( o riscoprire inaspettatamente ) “emozioni ugualmente intense”, emozioni connesse anche con l’ Amore ritrovato, che non ha età e che appartiene, sempre, alla bellezza .
    Riuscendoci ? Talvolta sì, talvolta nò, a sentire l’ Amico, ma sempre impegnandosi per migliorare se stesso, mai stancandosi, lodevolmente, di riprovare dopo il fallimento o l’ insoddisfazione .
    Secondo te, Ser @Kalojannis, “siamo troppi piccoli ed insignificanti di fronte alla vastità e alle forme di vita “altre” dell’universo” ???
    Riflettici : ognuna delle altre forme di vita che percepiamo esistere, rispecchiandosi nell’ infinità dell’ Universo, potrebbe di conseguenza sentirsi “troppo piccola” ! Il problema a mio avviso, in questa fase dell’ evoluzione umana e dell’ espansione cosmica, non è quello di ‘misurarsi’, poichè ogni confronto annienterebbe chi lo fà, a fronte di una immensità incommensurabile che lo circonda .
    E’ inutile continuare a richiamarsi, a mio contestabilissimo parere, “ai massimi sistemi” . Questa atteggiamento, talvolta, appare come una rinuncia, un’ autogiustificazione al proprio scetticismo, non di rado al proprio cinismo . O, nei casi peggiori, alla volontà di agire senza freni, fregandosene degli altri, fregandosene delle leggi stesse .
    Non è preferibile agire, come Ser @Mario, guardando alla vita, più che come se là si svolgesse un duello mortale da vincere o morire, come ad un alternarsi di stagioni, ad un avvicendarsi di negatività e positività su cui “possiamo incidere” con un impegno costante e incorruttibile, ad un concretizzarsi di “piccole felicità” raggiungibili e ottenibili utilizzando, soltanto, la nostra parte migliore ?
    Le ottime Ladies @Martina e @Nunzy Conti ( che ringrazio per il bel saluto, che apprezzo, specie per aver ricordato “I Giusti” ! ) parlano di “Società della Clava”, senza rendersi conto che, dall’ esistenza di quell’ agglomerato primitivo ad oggi mentre ci stiamo confrontando, è trascorsa la miserabilità di poche migliaia di anni . Il che equivale a dire, sentendoci noi moderni “il sale della terra” : “Ma come, siamo ancora a questo livello ? E che direbbe Darwin” ?
    E che sono poche migliaia di anni ? Una nullità di tempo !
    Un tempo che ci appare immenso solo perchè noi stessi lo lambiamo, mentre ad uno dei mondi possibili che ipotizza Ser @kalo questo infimo intervallo temporale sembrerebbe appena un respiro .
    Scordiamoci, lo dico anche a me stesso, dei ‘massimi sistemi’, e guardiamo all’ esistenza che viviamo, cercando di renderla più umana e degna della parte più nobile di noi, e non infernale agli altri solo per mero tornaconto .
    Quando sarà il momento, ahimè il tempo di un battito del cuore dell’ Universo, conosceremo il nostro destino, e sapremo finalmente se la nostra vita è stato un attimo sospeso “tra il nulla e il nulla”, oppure se avrà ancora uno sviluppo ulteriore . O, in alternativa, non ci accorgeremo di nulla, se saremo ritornati ad essere polvere nel vento !

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  20. sabby

    cara ify sono un po’ assente dal blog per motivi personali, ecco, forse una di quelle battagie che tu citavi nel blog la stò combattendo io;
    mio marito da ieri non viveva qua con me ma con la madre, dice che di me non si fida e che non mi stima, questo perché due anni fa io sono andata via una notte, nonostante le mie grandi difficoltà, anche di accettare una realtà dura e diversa dal mio modo di essere, apiccoli passi credevo di aver superato la crisi, invece ci risiamo, tutto è come due anni fa, lui dalla madre e noi in casa da soli, non so se questo è solo un momento e poi passa, però mi fa strano che un uomo di 47 anni affronta i suoi problemi andando dalla madre invece di sviscerare la cosa con me.
    Anche se tutto tornasse come prima mi dici di quest’uomo cosa devo pensare??
    scusatemi tutti lo sfogo!

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    • @Sabby: sono di corsa e sto uscendo, tornerò a risponderti con più calma però, prima di risponderti, per avere tutti gli elementi, volevo chiederti una cosa. Tu continui a parlare di “quella notte” (sembra che tutti, in quella famiglia, continuino a parlare di “quella” notte), ma mi pare di aver capito che è stato in un momento in cui lui ti aveva lasciato, sia pure per andare al piano di sotto, e tu eri rimasta sola insieme ai tuoi figli: è così o mi sbaglio?

      Comunque sia andata, io non riesco stavolta a concordare con Ser Bruno. Colpa o ragione, se qualcosa si è sfasciato si è sfasciato. Io non dico che non si possa riaggiustare, ma bisogna essere in due a provarci, e se comunque ci si è provato e provato e non si è riusciti, è giusto anche darsi un’altra possibilità.

      Tu sai come io sia rigida rispetto agli impegni presi, ma ritengo che se una persona si è unita a un’altra con cui è incompatibile, e le abbia per di più provate tutte per ricostruire, abbia diritto a dichiarare forfait e a concedersi un’altra possibilità, fosse pure quella di affrontare la vita da sola: la vita non ci è stata data per permettere a qualcun altro di farcela a pezzi.

      Per ricostruire, le macerie bisogna spazzarle via. Se il tradimento è un tipo di maceria che non può essere spazzato via (e questo, francamente, mi trova tendenzialmente d’accordo), allora non c’è altro da fare che spostare la ricostruzione altrove.

      In bocca al lupo (torno)

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  21. cavaliereerrante

    Devi considerarlo, sempre, il Padre dei tuoi due meravigliosi Bambini, Lady @Sabby ! E ricordargli, sempre, che il passato riguarda ‘solo’ voi due ed è un tempo che non torna più, mentre il ‘presente-futuro’ è dei vostri due Figli ed è su questo che, entrambi, dovete avere una fiducia piena, incrollabile !
    Non ti stancare mai, Amica nostra, di lottare per questo, rispettando tutti e tutto, ma anche te stessa ed i tuoi straordinari sacrifici per arrivare ad essere quello che sei, una Donna che sarebbe arduo non apprezzare !

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  22. @Sabby: non ho molti consigli da offrirti. Non sono un’esperta di relazioni, mi sono andate tutte male. Posso solo offrirti un fortissimo abbraccio e dirti: da’ la priorita’ ai tuoi figli ed a te stessa. Circondati immediatamente di supporto. Non rimanere sola.

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  23. Cara Sabby, mi giunge inaspettato questo tuo racconto e mi rendo conto che sono il meno indicato, per reciproca conoscenza, a dire la mia.
    Però…però per almeno la seconda parte del suo commento (sui fatti a cui si riferisce non so molto), concordo con Ify che pubblica il suo commento mentre sto scrivendo. 🙂

    La cosa mi rattrista e mi picerebbe che anche tuo marito si prendesse le sue responsabilità, anziché rovesciarti addosso i sensi di colpa.
    Con simpatia

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  24. mi picerebbe che anche tuo marito si prendesse le sue responsabilità, anziché rovesciarti addosso i sensi di colpa: scusa bali, non voglio generalizzare (tu sei un uomo ed una persona che ho imparato a stimare seppure online) e so che ci suono uomini diversi. Ma ahimé, questa dichiarazione mia ha quasi scatenato una risata.
    Se non ci fosse da piangere….

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    • @Martina: ma lo sai che dopo questo tuo commento mi sono scorsa mentalmente tutti gli uomini che ho conosciuto (mica intendo biblicamente, non cominciate a farmi i maligni!) e non me ne è venuto in mente nessuno che si sia mai preso le proprie responsabilità?

      Magari quelle di qualcun altro, ma le proprie, mai!

      (Che gli uomini che bazzicano questo blog non se ne abbiano, ho detto “quelli che ho conosciuto”, di cui so le storie 🙂 )

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  25. dani

    Leggo novità inaspettate da sabby, anche perchè in fondo non la conosco molto.
    Sei andata via solo per una notte e lui non ti stima?? Non mi è molto chiaro questo ritorno ad una notte di ben due anni fa. Non ho capito, cara, sabby, se sei tu ad aver manifestato di non aver superato la crisi e sei quindi ritornata indietro.. In questo caso posso capire la sua reazione ad andare via e parlare di scarsa fiducia.. (ma quella della scarsa stima è un pò grande..).
    Io non sono molto favorevole ad avere tanta fiducia solo in nome dei figli. Questo è possibile solo se si riesce entrambi a desiderare davvero di ritrovarsi ma principalmente in nome di sè stessi e non in nome dei figli. Altrimenti si rischia di fare danni maggiori proprio nei loro riguardi.
    Un abbraccio.

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    • @Dani: beh, è andata via per una notte, ma è una notte in cui è accaduto qualcosa… (Sabby, correggimi se sbaglio).

      La differenza la fa se lei era stata abbandonata, e quindi padrona di fare quello che diavolo le pareva e piaceva, oppure era “in coppia”, e allora effettivamente è stata una debolezza che non si sarebbe potuta permettere.

      Credo comunque che la cosa sia successa anni fa, e che poi abbiano cercato di ricostruire.

      A me è successa più o meno la stessa cosa, un po’ più casta, ma le dinamiche più o meno erano quelle.

      Avevo un uomo che mi esasperava, ce la mettevo tutta per andare d’accordo, ma era un tormentatore, e io mi dicevo che lo dovevo lasciare, lo dovevo lasciare, e non ci riuscivo, c’erano anche tante cose che ci univano, e devo dire che mi adorava. Io forse non ne ero innamorata, ma lui era entrato nella mia vita come padre, madre, amico, compagno, guida, ed era solo come compagno che era insopportabile…

      Insomma, spesso litigavamo, me ne andavo, ogni volta “per sempre”, mettevo tutta la mia roba in qualche busta, me ne andavo sbattendo la porta e… dopo un giro di palazzo ero di nuovo lì.

      Ma la situazione diventava vieppiù insopportabile, e allora i giri di palazzo cominciarono a diventare due, tre quattro… l’ora che stavo lontana si allungava, poi diventò un giorno, a volte resistevo persino due…

      Poi andai in trasferta, dal lunedì al venerdì, e quindi mi era più facile farmi forza. Ma il week end…si ricominciava.

      Una volta che ero più arrabbiata del solito e più decisa a lasciarlo (anzi, più convinta di averlo lasciato davvero) decisi di non tornare a casa per il week end, in modo d’elaborare il distacco e renderlo definitivo. Mi cercai un appartamentino e… mi presi una cotta per il proprietario dell’appartamento (la bella copia di Hugh Grant per intenderci).

      Non ci fu nulla perché fu troppo precipitoso per i miei ritmi, ma un paio di serate di tenerezza, di affettuosità da teneri fidanzatini sì.

      Finì con lui, per me era sempre già finita con l’altro, passò il tempo e io ero comunque ero sola.

      Alla fine, quando mi sembrava di essere sufficientemente guarita, tornai a prendere le mie cose. Trovai un uomo distrutto.

      Ora, al vedere quell’uomo che mi adorava, che per la mia assenza si era ridotto l’ombra di se stesso, e confrontarlo con quel fetente che per non averlo fatto salire su in albergo non vi dico che grana poco elegante e fuori luogo che piantò, mi commossi e.. ci ricascai.

      Feci l’errore di raccontargli di quella storia (o “non” storia che dir si voglia): non me la perdonò mai. Non volle in nessun modo riconoscere che non si trattava di tradimento, non tanto per quello che non c’era stato, che quello non significherebbe niente, ma per il fatto che ero libera e non stavo ingannando nessuno.

      La sua tesi era: noi non ci eravamo lasciati, era una lite, e se tu per ogni lite corri da un altro stiamo freschi!

      Insomma, non fu mai capace di superarla, e alla fine mi lasciò. Naturalmente, il fatto che finì fu la mia salvezza.

      Forse lo sarebbe anche di Sabby.

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  26. In virtù della legge d’uguaglianza masculo-femminea, direi che ho trovato anche donne recalcitranti nell’assumersi le proprie responsabilità.
    Ma, direi, in quantità minore eppoi da una certa generazione a venire avanti.
    Storicamente vi battiamo alla grande.

    Ho vinto qualche cosa? 😀

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    • @Bali: storicamente e statisticamente 😛

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  27. Ify, io sono geneticamente incapace di tradire. Pero’ il mio ex marito avrei dovuto cornificarlo al punto da ridurlo come un cesto di lumache. e sai benissimo perché.
    Alcuni uomini, semplicemente, se lo meritano. Anzi, per par condicio diciamo, alcuni/e partner.
    Poi io comunque sostengo che a quel punto tanto vale farla finita.
    Pero’ sai la soddisfazione?

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    • Ah, se ti capisco! Io tornerei con Attila solo per tradirlo, notte e giorno, con tutti, con tutte, con tutto…

      E certo che sono soddisfazioni! (Io pure sono geneticamente incapace di tradire, e in tante anni e tante situazioni anche difficili non l’ho mai fatto, ma per lui supererei le barriere della genetica!)

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  28. dani

    Cambia davvero tanto la cosa? Se ancora in coppia o abbandonata?
    Non lo so sai.. Essenziale e determinate è solo cosa ti ha portato ad agire così, a cercare quel rifugio.. E da quel “cosa” che si può vedere se i cocci del vaso possono riattaccarsi perfettamente..
    Ma è difficile, molto difficile.. Io la penso così..
    p.s. mai stata capace di tradire nessuno.. purtroppo..

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    • @Dani: beh, sì, cambia.

      Nel primo caso il tradimento c’è stato, pur con tutti i motivi che possano condurre una persona a questo, ma nel secondo, se permetti, libera e padrona di fare tutto quello che voleva, non si devono proprio permettere di citarla “quella notte”, e sono tenuti rispettare l’intimità di una donna che le sue notti se le gestisce come meglio crede e con chi più l’aggrada.

      Off topic fino a un certo punto… siamo partiti da un’amica in difficoltà, e ne abbiamo trovata un’altra che sta attraversando un momento di grande solitudine e dolore, sia pure, secondo me, funzionale e propedeutico alla libertà (e felicità?) futura.

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  29. Capito (voce del verbo capitare) qui per caso e che scopro?
    Che avete un desiderio recondito di cornificare qualcuno, ma vi manca l’oggetto della cornificazione?
    Vabbeh, facciamo che si fa una prova, no?
    Così, tanto per essere preparate in futuro…
    :mrgreen:

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    • @Aquila: ok, sei il primo candidato, quindi tranquillo, ma per poter attuare il piano di vendetta tremenda vendetta dovrei prima rimettermi con Attila, e la vedo dura 😯

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  30. cavaliereerrante

    Queen @Ifi, strano il mondo, “anche questa volta” ci troviamo d’ accordo ! Scrissi infatti : “….. rispettando tutti e tutto, ma anche te stessa ed i tuoi straordinari sacrifici per arrivare ad essere quello che sei, una Donna che sarebbe arduo non apprezzare !”, ed è chiaro che, ‘di fronte ad una reiterata chiusura di suo Marito’, la nostra Amica non dovrà “ad ogni costo” incollare pezzi inconciliabili della frattura, se vorrà rispettare se stessa ( ripeto, “se stessa” ) e la propria dignità di Persona, prima ancora che di Donna !
    Alla carissima Lady @Dani, vorrei ricordare che nel mio stesso intervento ho precisato : “…. mentre il ‘presente-futuro’ è dei vostri due Figli ed è su questo che, entrambi, dovete avere una fiducia piena, incrollabile !” . Se ne deduce, e mi scuso se appaio un tantino preciso ( ma in queste situazioni la cautela e la precisione sono necessarii ! ) che la nostra Amica ‘non si deve sacrificare in nome dei Figli’ ( e chi l’ ha detto mai ! ), ma che “entrambi” i Genitori, se lo desiderano ed è possibile a tutti e due farlo, devono avere fiducia, e sostenere, il “presente-futuro” dei Figli !
    E non ritiriamo fuori il luogo comune, trito e ritrito, del “quando mai gli uomini si assumono o si assunsero le proprie responsabilità nei confronti della loro Compagna” !!!
    Qui, associo il mio Spadone alla Katana del nobile Ser @Balibar-44 con cui concordo pienamente : ci sono uomini cialtroni e donne cialtronesse, a ben riflettere ed osservando, più che le proprie dolorose vicende, quello che realmente accade nell’ esistenza quotidiana e sotto tutte le latitudini ! Anche se devo riconoscere che il numero degli uomini cialtroni supera, sebbene di non molto, quello delle donne cialtronesse .

    Ps. Ser @Aquila, tutte tue ???

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  31. ormai aquila non ha piu’ pudori… devo temere per la mia prossima discesa in Padania? 😀

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    • @Martina: temere che non succeda nulla? Direi di no. Secondo me, col nostro Aquila, vai tranquilla!

      (Ma allora è vero che l’unica cosa che teme una donna quando esce con un uomo è che non succeda nulla? Questa è un’antica teoria in cui il mi’ babbo credeva fermamente).

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  32. cavaliereerrante

    ….ehm….mah….boh !
    Lady @Martina, ……. ehm…tu sai quanto stimi questo mio Amico rapace, re dell’ intelligenza e dell’ ironia, mah …… prima di muoverti dall’ azzurra Irlanda …. ehm, non saprei come dirtelo …. a una Signora poi, ….. mah …. evvabbè te lo dico : se giri dalle parti parapadaniche di Ser @Aquilaconquistante, “mettete ‘n ber bandone davanti e deretro” !!!!

    Post Scriptum per i ‘non romani’ : il “bandone” è una robusta lamierona in ferro, diciamo di almeno 10 mm. di spessore, atta a riparare le madamigelle pudiche, “da terga e da dritta”, dagli assalti erotici proditorii di infoiati maschiacci .

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    • @Ser Bruno: macché bandone!

      Martina è una donna libera, e deve volare alto. E chi più di un Aquila può farla svettare? 😆

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  33. cavaliereerrante

    Carissima Queen @Ifigenia, mi associo globalmente a te, abbracciandoti forte ‘come l’ edera’ ( @Aquila, tiè, beccate questa ! ) pur se ancora non ti sei rimessa con ser @attila al fine di ……. come un cesto di lumache, per usare la metafora di Lady @Martina d’ Irlanda !
    Tuttavia …………………
    un bel bandone non guasterebbe, almeno nelle fasi preliminari, in attesa di vedere quale ‘plico intonso’ Ser @Aquila abbia deciso di aprire !

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    • @Ser Bruno: ma li apriranno insieme gli inserti, no? Li sfoglieranno assaporandoseli come le carte a poker, e metteranno subito in pratica, riga per r :Piga, per essere sicuri di aver capito bene, che sai com’è, non sta bene andare avanti nello studio se si hanno precedenti lacune…

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  34. Ma… non so… ho sempre pensato che… insomma… la vendetta non possa darmi molto, cioè… possa darmi niente. Niente più che un senso di vuoto e frustrazione.
    Conosco qualcuno che ha fatto quel tipo di scelta e di corna. Senza molto piacere; aggiungerei. Nemmeno quello. Lui/lei ne porta ancora una sorta di rimorso (non va certo fiero di sé). Al compagno/a non è cambiato nulla.
    Il male degli altri comunque non mi fa star meglio. Credo che l’unica cosa buona sia tagliare e ricominciare a vivere.
    Rispettosamente…

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    • @amandoRoss: io non credo che mi sentirei con la coscienza sporca.

      Lo so che hai ragione, però così mi sembra un insulto alla giustizia, fare quello che si vuole, calpestare i sentimenti altrui e poi farla franca. No, c’è qualcosa di profondamente sbagliato in tutto ciò.

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  35. sabby

    per prima cosa grazie,
    ho scritto un po’ sul blog per raccontare quello che è stato lo stato d’animo di questi dieci anni,
    oggi, con il senno di poi, dico che siamo due persone diverse e queste differenze non siamo stati capaci di farle diventare forza.
    Mio marito non mi perdona un momento di fragilità, lo capisco anche, ma in questi due anni mi sono data completamente per cercare di andare avanti e ricostruire, spesso ingoiando anche.
    Stamattina mi ha detto che lui non riesce ad andare avanti, che siamo dievrsi e ironia non sopporta mio padre.
    Allora che dovrei dire io?? che per anni ho sopportato, anche male a volte, le intromissioni della madre, la sua arroganza??
    forse bisogna prendere atto che qualcosa non c’è più! quel poco che ci faceva andare avnti a quanto pare si è perso nei rancori e nelle parole di troppo, come dici tu ify, se si vuole ricorstruire bisogna essere in due e volerlo fermamente, e forse mio marito si è arenato nell’orgoglio ferito e nelle dicerie, presunte da lui, della gente del paese.
    Oggi mi rinfaccia tutto, amici conosciuti anni prima di lui, amiche, tutto!
    ancora scusa per lo sfogo, ma in questo momento io non so davvero che fare, lui mangia dalla madre e questo mi fa stare male e mi fa sentire esclusa, dorme dalla madre, sinceramente non so che fare!
    Mio figlio stamattina mi ha chiesto, ora qualcosa dovrò dirgli.

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    • @Sabby: un matrimonio che finisce dà sempre tristezza, specie quando ci sono i figli di mezzo, ma se così è, non si può far finta che non sia.

      Ti dico però che, quando sono rimasta incastrata in un rapporto sbagliato, e alla fine sono stata lasciata (probabilmente anche perché io tiravo calci di fronte alle situazioni che non andavano), è stata per me una grossa fortuna, un’opportunità insperata di riprendermi in mano la vita e andare avanti.

      Io, ti dico la verità, sono molto come tuo marito, e forse mi comporterei come lui (a parte che io sono affettuosissima e tutt’altro che taciturna 😉 ).

      Devo dire però che, piuttosto coerentemente, una delle volte che continuavamo a litigare per il suo tradimento davanti al quale, diciamocelo, oramai non poteva fare più niente, fui io stessa a dire: “Hai ragione tu, non ha senso continuare a tormentarti: o ce la faccio a perdonarti, e ci mettiamo una pietra sopra, oppure non ce la faccio e me ne vado. Dilaniarti ogni giorno non ha senso, né per me né per te.”.

      Se lui non ce la fa a superare la cosa, sta facendo l’unica cosa che può fare, anche se non lo fa certo volentieri, deve lasciare la casa su cui pure lui avrà investito sogni, denaro, emozioni, aspettative, e poi i due figli… Quando uno è stato tradito, può solo tenersi le corna o perdere tutto quello che ha costruito, tertiam non datur.

      Però per te, cara Sabby, questa separazione sarà una manna dal cielo, perché così non puoi più vivere; se hai fatto un errore, non è con lo stillicidio che lo potrai riparare, non è facendoti fare a pezzi che si sistemeranno le cose.

      Ricomincia la tua vita, ricomincia da tre, te e i tuoi figli, e costruisciti la felicità che meriti e che con lui, oramai, probabilmente non potresti mai più avere.

      Prenditi la tua vita, riprenditi il tuo futuro e sii felice.

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  36. @sabby
    scusami se mi permetto ma credo non ci sia che prendere atto di una cosa “finita” e cercare di governare la fine per uscirne con meno danni possibili.

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  37. Cara iFigenia
    Ne abbiamo già discusso. Nella mia vita la vita poi ha sempre fatto la vera giustizia. E’ stata mia moglie a volere la separazione. Ora sembra non sappia più accettarla. Mi pare tardi. Ormai siamo solo e completamente ex. In un certo senso è stata Ross a lasciarmi (allora). Si aspettava un rimprovero (ora). La mia vendetta è stata la nostra felicità. La tua indipendenza e la tua felicità sarebbero la tua vera e unica vendetta. Fare a meno di lui. Oltretutto i maschi credono che le donne non possano sopravvivergli. Credo gli farebbe più male vederti ritrovare la tua serenità. E a te sicuramente più bene avere accanto qualcuno che si prenda veramente cura di te. E che magari lo affronti, nel caso, a muso duro. Così farei io: giù le mani dalla mia donna. Fuori dai …

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    • @Mario: ma io lo so che tu hai ragione… lo so. Lasciare andare l’altro per la sua strada significa non essere più prigioniere né sue né della storia vissuta e finita.

      Lasciare andare significa predisporsi a trovare la felicità.

      Però al momento mi girano vorticosamente, a dispetto di ogni razionale considerazione. 😉

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  38. Sabby: mi dispiace tremendamente per quello che stai passando. I consigli di Ify mi sembrano saggi. Da quel poco che ho letto, continuare così mi sembra uno stillicidio.
    Ify: mica ti devi rimettere con Attila! Io ho soltanto proposto delle prove. Perché, come dicevasi in un noto film, nelle cose bisogna provare… provare… provare… provare…
    Cavaliere ederante: che fai, t’avvinghi?
    Marty: noi padani siamo molto ospitali con chi viene dal nord. Io anche con chi arriva da sud, est e ovest… Comunque non temere (o devi temere? o vuoi temere? o non vuoi temere di non temere?)
    Boh…

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    • @Aquila: ok, si può fare. Poi semmai mi metto d’accordo con Martina per i turni (solo con lei o c’è qualcun’altra in fila? Sai com’è, come già ho avuto modo di dire, pare che tu vada forte… 😉 )

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  39. sabby

    è vero, continuare così è solo un male per entrambi,
    se non si è in grado di rigenerarsi, di guardare avanti, anche consapevoli delle ferite subite, non c’è futuro, non c’è possibilità.
    Il punto non è capire chi ha sbagliato, perché gli errori non sono mai solo da un lato, il punto è capire se si è in grado di andare oltre.
    Per il momento viviamo così, io con i bambini e lui dalla madre, in attesa, non so di cosa, ma in attesa, forse la lontananza, se pur irrilevante, perché lui è al piano di sotto, può aiutarlo.
    Soffro per lui perché so che stà male, ma soffro anche per questi dieci anni che non sono stati facili, all’ombra del mare e della madre e soprattutto dei suoi silenzi.
    Vi abbraccio tutti con affetto, in questo momento, più che mai, mi siete di grande aiuto!

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    • @Sabby: perché i bambini sono con lui E LA MADRE?

      PERCHE’ I BAMBINI SONO CON LUI E LA MADRE???

      I bambini devono stare con la propria madre: LA PROPRIA!!!

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  40. questo blog è troppo frequentato, ancora un volta devo skippare alle fine… la gente commenta troppo, e scrive troppo, è secondo me la colpa è tutta colpa della blogger, che scrive cose troppo interessanti e che toccano le corde di tanti lettrici e di qualcuno di noi masculi insensibili e irresponsabili (qualche commento l’ho letto ^^ )

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  41. @ Sabby: non so nulla della vs. storia, ma per quel che vale io sono al 100% dalla tua parte… rinfacciamento sui genitori incluso (ma che c’entriamo noi se abbiamo dei genitori impossibili di cui siamo le prime vittime??)

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  42. sabby

    forse mi sono espressa male,
    i bambini sono con me e lui dalla madre, anche se francamente la cosa mi dà fastidio anche perché anni fa, dopo la prima gravidanza, volevo andare un po’ dai miei perchè lui era sempre per mare e ricordo che disse male dei miei genitori, che non dovevano accogliermi, cosa dovrei dire io??
    ma lasciamo stare pure questa cosa, in fondo non è questo il problema, il problema è che credevo che dopo due anni il nostro rapporto, pur con difficoltà, fosse migliorato e lui all’improvviso mi arriva dicendo che non mi stima e che non si fida.
    Certo come dargli torto?? ma è vero pure che in questi due anni io mi sono data completamente, ma forse non voleva questo!

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    • @Sabby, lascia stare quello che è successo anni fa, è ad adesso che dobbiamo pensare.

      E poi, non lo sai che quando loro fanno la stessa cosa è sempre “un caso diverso”?

      Lascia stare, guarda avanti, che di vita, e bella, davanti a te ne hai ancora tanta.

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  43. dani

    Sabby, sei sicura che non ci sia qualche nuovo interesse di tuo marito?
    Scusami ma mi sembra molto strano questo ritornare su un problema di due anni fa che tu hai cercato in ogni modo di fargli dimenticare..
    Difficilement egli uomini prendono la decisione di separarsi senza avere già.. qualcun altro a cui dedicare i proprio “pensieri”.
    Comunque, coraggio e pensa alla fine dei momenti difficili di questi ultimi tempi.. E poi sarà quello che sarà..

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    • @Dani: non ci avevo pensato (anima ingenua!), ma è fortemente probabile. Non che magari abbia una relazione, magari semplicemente una qualche fantasia. Ne ho conosciuti di uomini che “si tenevano liberi”, perché qualcosa ronzava loro per la testa.

      A un mio conoscente capitò di fare una frescaccia del genere: può darsi pure che lei, come scusa per toglierselo di torno, gli avesse detto che non era un uomo libero (e lui si è sbrigato a liberarsi), ma la verità è che lei era gay, e quando l’ha incominciata a tampinare ne ha ricevuto svalangate di pesci in faccia.

      Un altro mio amico fece la stessa cosa, sì liberò della devota compagna, fece lo scemo qua e là per pochi giorni suppondo senza grossi ritorni, poi ebbe un incidente, e ad assisterlo non c’era nessuno.

      Che vi devo dire, ogni tanto un po’ di giustizia sembra circolare pure per questo mondo…

      (E’ il patrimonio genetico della prozia che mi rende perfida, io nacqui buona)

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  44. Dani: che vuol dire “difficilement”?

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    • @Aquila: spiritoso… difficilement riesci a essere serio 😛

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  45. Dani, tutto può essere ma non credo che le cose stiano come dici.

    Anche se talvolta vero, non è una delle maggiori cause di rottura o disinteresse il fatto di avere un altro “interesse” nel mirino.
    Non solo per gli uomini, almeno.

    Quello che un uomo fa fatica o non riesce a superare è piuttosto la ferita procurata nell’ amor proprio, una ferita narcissistica, se vuoi.
    Non sentirsi più dio, neanche in casa propria, è dura, eh.
    Ma questo tipo di pensiero alberga nel profondo ed appartiene ad un certo modo di pensarsi uomini che non è così facile da sconfiggere perché latente e difficilement verrà ammesso.

    Scusate che devo scappare ma poi torno. 😉

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    • @Bali 1: suppongo che per un uomo funzioni spesso così.

      Per me sarebbe diverso, per me la ferita sarebbe il non potergli più credere, per questo dipenderebbe anche dal “come” è accaduto, quando, perché.

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  46. sabby

    non credo ci sia un’altra, ne sono quasi sicura,
    certo è strano che dopo due anni lui riprenda una situazione che credevo risolta, a quanto pare era risolta solo per me, anche se capisco che per me sia stato più facile, ma non proprio,
    il primo tradimento che una donna compie è verso se stessa, verso le sue inclinazioni, io le ho rinnegate e ne pago un prezzo alto, con un uomo, che rispetto tanto, ma che è lontano dalla visione dell’amore e della vita che avevo.
    Forse questo è il momento di svoltare, in tutti i sensi, o con lui o senza di lui, è doloroso sì, doloroso ammettere di aver sbaglaito, di aver rinnegato parte di sè.

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    • @Sabby 1: la visione che spesso noi donne abbiamo dell’Amore, pare sia la causa principale del fallimento dei matrimoni.

      Abbiamo accanto un uomo, non un improbabile eroe romantico.

      Comunque, e ti parlo per me, potrei anche per due anni cercare di ricucire, e poi accorgermi che non ci riesco. E’ un atteggiamento abbastanza comune, che piaccia o no (la prozia ci scrisse un post, “Corna effetto retard“).

      Quando accadono certe cose, si perde la spensieratezza, non può mai tornare come prima. Però c’è chi ce la fatta, a tornare anche meglio di prima (sai che mi ricordo di aver letto che proprio Raimondo Vianello e Sandra Mondaini per un certo periodo si tradirono puntigliosamente?), e credo che per fare questo si debbano capire bene le dinamiche che hanno portato a un certo comportamento, perché il capirle significa pure recepire che, rimosse certe dinamiche, il fatto non potrà più ripetersi.

      Però cara Sabby, credo che sia inutile stare a disquisire. Se è finita è finita, a che pro rivangare chi, come, perché? La cosa più importante inn questo momento, è proprio la capacità di guardare avanti.

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  47. sabby

    Balibar@ leggo ora il tuo commento,
    sì, è così, è l’amor proprio ferito e anche la fiducia, che è una componente non da trascurare.
    Il punto è che io non cercavo sesso ma un contatto umano, una parola, infatti “la mia relazione” è avvenuta per telefono, cercavo quell’affinità fatta di visioni comuni, di interessi comuni.
    Quello che più ferisce, credo, sia una concorrenza impari, sai che la tua donna cerca quello che non puoi dargli, e viceversa.
    Era un brutto periodo per me, prendevo farmaci per la depressione e mi sentivo maledettamnete sola. Mio marito tutt’oggi dice di non essersene accorto!

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    • Appunto. Che ci fai di un uomo che non si accorge di quanto stai male?

      Mi ricordo giusto un giorno che, ero incinta e Attila era a casa mia, che mi sentii male e lo chiamai a squarciagola (casa microscopica), e lui niente. Quasi svenendo barcollai verso il bagno, ma vomitai prima di raggiungerlo. Semisvenuta, continuai a chiamarlo (lui stava guardando la tv).

      Poi riuscii ad alzarmi, ripulii tutto perfettamente, il pavimento col lysoform e io mi feci una doccia, lavai i denti, preparai un the. Tutto mentre lui era stravaccato sul divano a si può dire pochi centimetri di distanza.

      Finito quello che stava vedendo, venne da me e mi chiese: “Che mi avevi chiamato?”. L’avrei ucciso.

      E’ cambiato qualcosa dopo sedici anni? Ancora lui vive stravaccato davanti alla tv, ancora faccio tutto da sola, ancora lo ucciderei.

      PS: non per essere morbosa, ma solo per capire: ma ‘sta relazione, tecnicamente parlando, c’è stata o non c’è stata? Sai perché, qui stiamo parlando di sfasciare una famiglia, di sfiducia, di amor proprio tradito. Se segui Fra’ Puccino, parlando di cybersex io ho dichiarato che comunque lo considererei un tradimento, però un conto è fare uno strappo alla dieta con una mentina, un conto con una lasagna, uno con un pranzo di nozze… insomma, diamo alle cose il loro nome.

      Non dico per dar loro meno importanza, ma per dar loro LA LORO importanza, non quella di altro.

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  48. Anch’io @Sabby, ebbi a suo tempo un periodo “manifestatamente” difficile mentre convivevo con la donna che sarebbe dovuta essere della vita.
    Nel mio caso ci fu tradimento da parte di entrambi come conseguenza al non riuscire più a comprendersi.
    Tentammo di ricucire, durò, guarda un po’, due anni poi tutto scoppio nuovamente, senza che nessuno dei due imputasse a quei tradimenti la causa.
    Forse non ci eravamo mai amati o forse amavamo un’idea di amore diversa, fatto sta che finì.

    Però non ho mai capito come non si fosse mai accorta che io manifestavo i miei disagi eccedendo spesso e volentieri nel bere (oggi non bevo più, sono praticamente astemio 😛 ).
    O forse prendere atto di questo sarebbe significato rivedere anche le sue responsabilità (vedi quello che dicevo sopra).

    Condivido la tua scelta di parlarne qui, perché è importante non sentirsi soli.

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    • @Bali: io su quella definita “la donna della tua vita” mi ci inca…ppererò fino alla fine dei miei giorni”.

      Tu le persone le capisci al volo, e profondamente, e come mai con quella avevi preso cotal abbaglio?

      O è vero anche per i più saggi che ” tira più un pelo di … ehm donna in salita che una coppia di buoi in discesa?.

      NB per i maligni: non sono gelosa, quella era oggettivamente una che usava le persone come tappetino, figuriamoci se si è “accorta dei disagi manifestati”.

      Una volta una tipa, per uno scontro appena schivato con inchiodata, stava volando fuori dal finestrino, e il compagno accanto: “…azz per poco non mi rompevi il parabrezza!”

      E la pelle per il tamburo la volete?

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  49. dani

    Sabby, Balibar.. sì l’amor proprio ferito può decisamente trascinare le sue tracce per lungo periodo o forse ritirarle fuori dopo tempo..
    Venendo a conoscenza di altri particolari, cara sabby, credo che tuo marito abbia forse davvero ripreso in considerazione il suo modo di amarti. E chissà che non sia arrivato a conclusioni di non averlo mai fatto. Non accorgersi dei tuoi problemi e soprattutto non cercare di capire come mai tu sia arrivata ad un tradimento fatto principalmente di parole.. beh.. credo sia impossibile non porsi domande e dubbi. Forse ci ha messo tutto questo tempo a darsi delle risposte.
    La mia opinione riguardo agli uomini incapaci di separarsi se non trovando una sostituzione è sicuramente troppo generica, avete ragione, ma una buona parte di uomini ha questa incapacità di vivere da soli. troppo difficile pensare di riorganizzarsi da soli anche nelle sciocchezze quotidiane e preferiscono portare avanti un finto matrimonio piuttosto che prendere inziative. Se invece c’è già chi prende il posto della compagna partono in quarta..

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  50. dani

    Aquila, ahimè, sono dislessica, disgrafica…insomma globalmente DISTORTA!! 😉

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  51. dani

    Leggo ora gli ultimi interventi. Essì, Ify, basta anche guardarsi attorno e adocchiare qualche speranza. La fantasia viene sempre dopo la realtà..

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  52. @Dani, però ho reso omaggio al tuo “difficilement” 🙂

    @Ify. ma anche il mio modo di vedere prevede, come ha scritto Sabby, la fiducia, il poter credere ancora.

    Quello che mi ha sempre stupito sono i distinguo che a volte le donne fanno: dipende anche dal “come, quando e perché” è accaduto.
    Per quel che mi risulta alla maggior parte degli uomini è sufficiente che sia accaduto.
    Personalmente appartengo a questa categoria, senza volermela menare tanto sul fatto che sarò all’antica.
    Può darsi che all’origine ci siano anche delle mie colpe, cercherò di guardarle in faccia. Ma la storia si chiude (poi mai dire mai, eh)

    Con questo @Sabby non dico che tuo marito abbia ragione. Magari era possibile evitare di arrivare a tanto.
    E qui si potrebbe aprire un dibattito su chi preferirebbe, in ogni caso a fatto compiuto, sapere di un tradimento e chi no. 😕

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    • @Bali: io del tradimento vorrei saperlo, e naturalmente non lo perdonerei mai (ripeto, poi ogni caso è a sé).

      E’ stato all’estero due anni, e si è innamorato della collega di lavoro con cui lavorava gomito a gomito dodici ore al giorno è un conto, come vede due tette parte in quarta e ” ‘ndo cojo cojo” è un altro conto.

      Notavo che siamo per certi versi usciti dal seminato, ma anche no. Il post parla di un’amica in difficoltà, e ora stiamo parlando di un’altra amica, pure in difficoltà. Che sognava il paradiso dell’amore, e ha trovato l’inferno della depressione e della solitudine, che il male, per mezzo di questa solitudine, l’ha fatta cedere, e sembra stia pagando un conto che non finisce più.

      Il male che ti porta a sbagliare: ma c’è riscatto dall’errore? Guai se abbandonassimo questa speranza, guai se non ci credessimo!

      Non esiste un essere umano che non abbia sbagliato, ma l’importante non è quello che abbiamo alle spalle, ma quello che è davanti a noi.

      Anche fossimo davvero stati all’inferno, l’importante è che i nostri passi continuino a camminare verso ben altra meta: altro non possiamo fare.

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  53. dani

    Grazie grazie per omaggio a solidarietà al mio “difficilement”!!
    Balibar dici che noi donne la mettiamo tanto su questo “come, quando e perchè” sia accaduto? Mmhh.. può darsi che tante che ne prendiamo di corna che cerchiamo di arrampicarci su qualcosa per poter perdonare…? 😉
    Argomento in cui, come al solito, ti ci devi trovare.. per sapere come davvero ti comporteresti. io vedo che nella vita si cambia opinione così spesso.. in base all’età (forse) e alle esperienze e circostanze. La stessa persona può reagire in modo del tutto differnte di fronte ad una circostranza simile che capita in momenti diversi della propria vita. Le circostanze possono essere simili ma mai uguali.. perchè siamo noi che non possiamo essere uguali.
    Credo di essere stata così passionale da non pensare alla possibilità di un perdono.. E credo anche che sì, si possa capire e perdonare.. la complicità è anche questo.
    E’ meglio sapere o non sapere delle corna? Uhm.. forse è meglio di no, va’… soprattutto se sono ingenuamente felice!! 🙂

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  54. Cara Dani, ricordo i racconti delle mie zie e delle loro zie (andiamo cioè indietro nel tempo) quando scoprivano che un maschio di famiglia aveva tradito il talamo.
    Lo aspettavano, le donne di famiglia, all’ingresso della strada di casa.
    Il fedifrago già sapeva cosa voleva dire: rinserrava la testa fra le spalle e procedeva.
    Ed erano legnate, ombrellate, calci e pugni, tanto che il malcapitato spesso doveva stare a letto un giorno per riprendersi.
    Poi tutto tornava come prima.

    Ecco, io mi son sempre chiesto se questo messaggio culturale, che in fondo faceva comodo agli uomini, non sia sempre un po’ sopravvissuto.
    Cioè se in fondo la donna non sia, ripeto, per vecchi retaggi culturali, ad accettare con più benevolenza un tradimento maschile.

    Simbolicamente, ma anche no, credo che l’uomo, anche lui con il suo fardello di eredità mascoline, senta estremamente diversi l’atto del penetrare o dell’essere penetrati o, comunque, del lasciarsi penetrare.
    Pensare alla carne che si mescola insieme agli umori non è, per il tradito, un pensare neutro.

    Rispetto al sapere o meno, io sono dell’avviso che se qualcosa accade è un fatto estremamente personale, che coinvolge emotivamente e profondamente l’altro componente della coppia. Anche se è per una volta sola, per un’ora o per una notte.
    Detto in maniera più semplice, sono affari e sentimenti suoi, nei quali io non entro e non vedo come potrei condividere.
    Perciò io preferisco non sapere; se non incide sul rapporto è qualcosa che non mi riguarda.
    Fosse reiterato, bè, allora il problema si porrebbe.

    Ma spesso le donne non ce la fanno a trattenere il segreto, qualcuno dice perché hanno bisogno di scaricare il senso di colpa.

    Tanti poi che dicono che il tradimento può fare bene al rapporto, non mi vedono per niente d’accordo.
    Penso come Aldo Carotenuto che un tradimento sopportato equivalga a definire il rapporto “parentale” non d’amore.

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  56. dani

    Sì, penso proprio di sì.
    Per quanto si siano fatti passi da gigante rispetto ai tempi della punizione corporale del colpevole da parte di tutte le donne di famiglia, credo che ci sia innato in noi donne quel pizzico di istinto materno in più..che non ci abbandona mai.. nemmeno con l’uomo che può suscitare la nostra passione..

    Scaricare il senso di colpa? Non posso dirlo.. non lo so..non l’ho mai fatto. Amando veramente non credo sarei mai stata capace di tradire perchè non credo ne avrei sentito il bisogno. E amando di meno.. forse non mi sarei sentita così colpevole. E ti dirò che in una “certa” occasione, mi è mancata tanto la possibilità di sbattere in faccia un tradimento e ho anche giocato su qualche frase equivoca.. giusto per il gusto di buttare lì qualche dubbio.. 😉

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  57. dani

    Sì, aquila, meglio donna che male accompagnata… 🙂

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  58. Aquila. continuiamo a farci del male…

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  59. cavaliereerrante

    …ehm, Lady @Dani, “meglio donna che male accompagnata” ?!?!?
    Nò, Amica mia !
    MEGLIO DONNA BENE ACCOMPAGNATA ( O ALMENO DISPOSTA AD ESSERLO ), CHE DONNA MALE ACCOMPAGNATA !!!!
    Le strade della Provvidenza sono infinite, e molte portano in luoghi ameni di felicità inaspettate, perchè imboccare sempre i vicoli ciechi ?
    In fondo, la cartellonistica stradale ce li indica fin dall’ imbocco !
    O nò ?
    Nobili Ser @Balibar e Ser @Aquila : perchè continuare a farci del male ?
    Mica ce l’ ha ordinato il Dottore !

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  60. Sono solo al 91simo commento e sono piuttosto restia ad intervenire non perchè ci sia poco di cui parlare, ma perchè forse c’è troppo.
    Il post parla di un’amica in difficoltà e a pensarci è bello sapere che c’è qualcuno pronto a correre, anche solo con parole, in suo aiuto. Non è cosa di tutti. Le difficoltà peggiori si cercano di superare in silenzio e da soli. Molto spesso non si ha il coraggio di confessarsi per i più disparati motivi.
    Questa tua amica, cara Ify, sono certa che con le tue parole e quelle di chi le vuole bene, saprà superare i problemi che la assillano. E’ successo a te e sarà così anche per lei. Le siamo tutti vicini.
    Per quanto riguarda Sabby il discorso è molto più complesso. La sua situazione non è chiara. Non sempre è chiaro di quali coinvolgimenti ha un “tradimento”. Dipende da uomo e uomo e da donna e donna. C’è chi lo fa come bene un bicchiere d’acqua e chi lo riceve riuscendo a capirne le ragioni, ossia le cause che a volte sono anche una sua responsabilità.
    Nel caso di Sabby, ma anche nel modo di pensare di alcuni di noi, il tradimento è una montagna insuperabile. Niente sembra avere un valore maggiore, nemmeno i figli, nemmeno la famiglia.
    C’è ci fa un tradimento solo perchè è preso per i capelli e chi lo riceve come la ferita più terribile. Certo sono passati due anni e molta acqua sotto i ponti sarebbe inutile rivangare, eppure ci si tormenta fino allo spasmo.
    Sarei propensa a considerare due condizioni:
    o lui non ce la fa più a sopportarne il peso oppure, come diceva realisticamente Dani, lui ora ha altre mire. In tutti e due i casi lui sta prendendo le distanze, giustamente o ingiustamente che sia, ammesso che in questo caso anche un “vero” tradimento da parte di Sabby ne sia una ragione valida cosa che personalmente non credo. Certo c’è la mancanza doi fiducia, la perdita della stima ecc ecc. Personalmente non sono una donna gelosa, non lo sono almeno in modo eccessivo, comprenderei e ho compreso tradimenti probabilmente meno motivati di quello di Sabby, ho anche fatto tradimenti superficiali in condizioni particolarissime e ne ho parlato non certo per scaricarmi i sensi di colpa. Tutto questo non cambia la sostanza dei sentimenti, almeno non cambia sostanzialmente, ma ne deturpa la bellezza, crea un cancro dei sentimenti. Purtroppo in molte condizioni il processo e irreversibile.
    L’unica cosa che potrei dire a Sabby è che se lui ritiene questa cosa insuperabile, dovrebbe anche capire che il tradimento di cui è stato oggetto (parlo di tradimento in senso lato ovviamente) ha altrettante motivazioni e cause. Facile dire è tutta colpa tua e per questo ti rifiuto. E’ infantile e pretestuoso.
    Ma se questa è la realtà, se fossi in Sabby, ne prenderei atto. Mi rimboccherei le maniche, mi rivolgerei ad un avvocato, cambierei la serratura di casa e renderei edotto il paese di quella cosa che non è più una diceria: Lui ha abbandonato il tetto coniugale per vivere con sua madre. Certo ci sono i bambini, si può spiegare loro che i genitori vivranno in futuro in due case diverse e che non ci saranno sceneggiate e così via. Tanto il padre sta sotto, non sarà un trauma.
    La cosa che consiglio alla nostra amica è di vivere questo nuova condizione con dignità e attenzione a se stessa. Amandosi come direbbe qualcuno in questo e altri blog.
    La sua non è una vera colpa, e solo davvero un momento di debolezza, anche se la cosa fosse diversa da una lunga telefonata di sfogo. Siamo esseri umani, suvvia. Fallibili e dolorosamente sensibili. Lo è chi fa e chi subisce s’intende, ma basterebbe capire, comprendere che come dice il termine è funzione di assorbire e inglobare i fatti della vita.
    Se non siamo in grado di farlo saremo sempre incapaci di stare al mondo.
    Per quanto riguarda il “raccontare” non è femminile lo scarico delle colpe, come non è tipicamente maschile farsi bello anche delle avventure perseguite, è solo voglia di essere sinceri e corretti, qualità importante per un rapporto duraturo. In fin dei conti una storiella senza capo ne coda cosa può cambiare di un rapporto solido? La sofferenza? Ma dai sopportiamo tante cose ben più dolorose, che sarà mai la voglia momentanea di un rapporto fisico? Se fosse di più, allora sì che cominciano i guai.
    Per ora mi sento di inviare una piccola canzone all’interessata e spero che si senta incoraggiata a percorrere anche la strada che non ha voluto:

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  61. Cara Ross,

    intanto vorrei dirti che i tuoi interventi sono sempre un grande dono per questo blog, in cui porti la saggezza di chi ha vissuto e sofferto, la dolcezza di chi ha amato e perdonato, la speranza che la vita sappia pagare il suo riscatto quando meno te lo aspetti.

    Ciò premesso, volevo dire che l’amica cui il post è dedicato si trova in una situazione infinitamente più grave di quella di Sabby.

    Come vedete non sto rispondendo ai vostri interventi che pure leggo, perché in ufficio sto con l’acqua alla gola e non potrei dedicarmi a voi con la concentrazione che le vostre riflessioni meritano, ma vi leggo in tempo reale.

    Qui mi sono voluta ritagliare un’oncia di tempo per intervenire, sia pure in maniera non esaustiva, perché mentre leggevo le parole di Rossaura mi è venuta in mente una prospettiva diversa.

    Ma perché, lui non ha tradito questa donna, cui col matrimonio ha promesso amore, presenza e protezione, e invece ha dato freddezza, assenza, e abbandono alle grinfie di una suocera devastante?

    Tradimento vuol dire tradire la fiducia, tradire un patto, e questo non si consuma solo andando a letto con un altro/a, ma anche venendo meno a tutte le promesse implicitamente o esplicitamente fatte, venendo meno agli impegni, tradendo quelle aspettative di famiglia che era lecito nutrire nel momento in cui, in ginocchio davanti all’altare, qualcuno ci parlava della famiglia che stavamo per costruire, e dei nostri impegni nei confronti dell’uomo alla cui vita stavamo unendo la nostra, dei nostri doveri nei confronti dei figli che sarebbero nati da quell’unione, e l’avrebbero a loro volta benedetta.

    Andare a letto con un altro è tradire.

    Anche fare sesso virtuale è tradire.

    Ma anche chiudere la porta, fisica e del cuore, dietro di sé, e infischarsene di chi in quella casa rimane, di chi in quel cuore ci dovrebbe abitare, lasciarlo rotolare nella propria solitudine, lasciandolo urlare nell’attesa di un abbraccio, anche quello è tradire, e in nessun modo lo giudicherei inferiore ad altre modalità.

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  62. Credo con Ify ci siano molti modi di tradire. Non concordo con Ross-100 su di un punto. La persona che ama può anche cercare la volontà di perdonare e decidere ma non riuscirci nei fatti. Ho visto e vissuto situazioni simili. Non so però se qui il motivo è fondamentale. Quando un rapporto finisce cercare di tenerlo in vita è impresa quasi pressoché impossibile. Non conosco un successo. Non concordo ancora con quella Ross su un altro punto. Prima dell’avvocato impossibile non si possa giungere ad una separazione civile? Credo si possa almeno provare. Io (e mia moglie) ci siamo riusciti. Abbiamo avuto bisogno dell’avvocato (e l’abbiamo scelto comune) solo per redigere i documenti e seguire le pratiche; per la separazione e poi per il divorzio (in tribunale). Io ho considerato tradimento una grave bugia perché negava un tacito patto di dividere tutto. Non sono riuscito a passarci sopra, ma la cosa era già bell’e che finita e nemmeno lei intendeva in farla proseguire. Avevo pagato anche troppo. L’addio è stato la salvezza.

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  63. Certo che con i miei commenti mi limitavo a considerare un “tradimento” fisico.
    Che spesso viene considerato più pesante perché è sancito da un “fatto” dal quale non si torna indietro.
    Si potrà cercare di farlo evolvere in un momento di crescita, ma è là e vi rimarrà per sempre, anche se apparentemente dimenticato.
    Momenti di lontananza emotiva, d’incomprensione, di riconoscimento della fine della storia seguono un percorso, diciamo. più dialettico, espandibile.
    Sempre che non si finisca solo per rinfacciarsi “tu, quella volta, mi avevi detto questo…tu, prima di partire, mi avevi promesso quell’altro…” ovvero per legare i dolori dell’anima a fatterelli.

    Come ho detto sopra ho tradito e sono stato tradito. Che questo sia accaduto contemporaneamente la dice lunga su quale grado di difficoltà si stesse reggendo il rapporto.
    Credo di aver capito perché tutto ciò sia successo, anche se il sapere non mi ha alleviato il dolore.

    Ma voglio raccontare di più.
    Nel periodo seguente alla scoperta del tradimento, nella mia capoccia continuavano a trasmettere a ciclo continuo le immagini di lei a letto con l’altro, sorrisi, smorfie, rotolamenti, tutto compreso. Certo che era un’operazione fantastica, d’altra parte sappiamo bene che generalmente un atto sessuale non è limitato ad un bacetto, uno zum-zum ed un primitivo urlo finale (come da copione).
    Ero sopraffatto da un dolore che era anche fisico.

    Non sono stato mai geloso degli ex, mariti, compagni o amanti che fossero. Tanto che ho amato donne nel cui “palmares” c’erano tanti uomini che le dita delle due mani non bastavano.
    Nessun problema.
    Sono altresì convinto che il rapporto fisico sia stato troppo religiosamente esaltato.
    Ma al momento in cui m’impegno in una storia che promette “amore”, quello che per me fa la differenza è l’esclusività che ci riserviamo su alcune cose e l’intimità, sottolineo intimità, fisica è una di queste.

    Può accadere la notte magica, il desiderio impellente, qualsiasi ragione possa portare ad un rapporto d’intimità che non sia con il proprio partner.
    Ma non puoi pretendere che io lo raccolga come il racconto di un’amica, un’esperienza.
    Qualcuno, ma lo avevo già detto prima, sa dei tuoi umori, raccoglie i sapori del tuo corpo e tu dei suoi.
    Ed io in tutto questo centro meno di niente.
    Allora perché raccontarmelo?
    Mi spiace @Ross non credo in un gesto di correttezza o, come dicono molti, “bisogna dirsi tutto per onestà”.
    Mi stai facendo del male e, se stai con me, io farei del male a te.
    Il rapporto perde parte della sua esclusività.
    Cosa ci rende diversi dal vivere un’amicizia profonda? Sì, lo so, ci sono anche altre cose. Queste però per me sono importanti.
    Io penso che pur stando in coppia ci siano esperienze che riguardano noi, singoli individui, e non tutto è trasmissibile. Forse coi fatti, non con le parole.

    Vabbè, può darsi che nonostante i miei sforzi non riesca a liberarmi di concetti vetero-cattolici (nei quali, volente o nolente, siamo stati immersi), ma riporto a voi, off topic degli off topic, questa mia esperienza e questo mio modo di pensare.

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  64. Sono veramente dispiaciuto che questo post, dedicato espressamente ad un’amica in difficoltà, abbia poi preso una strada diversa.

    Non ne faccio certo una colpa a Sabby, che qui ha sentito il bisogno di raccontare un momento molto particolare della sua vita.

    A volte penso che questo blog stia assumendo le caratteristiche di uno splendido divano, che peraltro c’è già, dove ognuno interviene portando del suo in discussioni appassionanti.

    A quanto pare il post “Uomini e Donne” non è stato sufficiente ad esaurire, nonostante i suoi tanti commenti, i discorsi sul rapporto uomo-donna (tanto per cominciare e scaldare i motori 🙂 )
    Spero che sia possibile riproporre qualcosa di nuovo, magari qualche ultima notizia, che ci racconti dell’amica di Ify che è sicuramente, a questo punto, amica nostra.

    E qualcosa che ci permetta di dialogare ancora con Sabby, a parte il suo blog.

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  65. Direi che in questo blog siamo piuttosto abituati a farci prendere la mano dai discorsi, ed è proprio questo forse che lo rende “nostro”, e che rende confortevole trovarsi qui.

    Tranquillo Bali, l’amica è esattamente come noi, con priorità importanti, e sicuramente non si creerebbe mai il problema di un post che è scivolato su argomenti diversi (diversi?).

    Comunque, purtroppo, credo che in questo momento avrebbe altro per la testa a prescindere.

    Oppure chissà, magari ci sta leggendo e i nostri discorsi la distraggono un po’ dalla sua cappa, perché pure di evadere un po’ lei ha bisogno!

    😉

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  66. cavaliereerrante

    Di fronte ai quattro interventi dei nobili Ser @Balibar, Ser @Mario, Lady @Ross e della nostra Ospite Queen @Ifigenia, mi inchino e rendo omaggio come da mio àvatar !!!
    Poichè raramente, errando per lande solitarie e attraversando piogge ventose senza riparo alcuno tranne le stelle, vidi viandanti, come me in fuga da ferite inferte dall’ esistenza o seduti all’ ombra della quercia a riflettere su questo frammento di tempo ‘sospeso tra il nulla ed il nulla’ che è, per tutti, la vita, esprimere una
    compartecipazione più sincera, un’ immedesimazione nel problema vissuto fino al possibile, una delicatezza nell’ esprimere pareri, come questi quattro impareggiabili Bloggers, che fanno da corona esemplare agli altri interventi, tutti in linea con la condivisione affettuosa ma realistica !
    Ognuno di voi, Amici di cui mi onoro di condividere una schietta ‘amicizia stradarola’ che in qualunque modo si potrà definire “meno che virtuale” , ha guardato in se stesso con estrema, a tratti accorata, sincerità . Ed anche se talvolta sia apparso l’ eco ineludibile delle “proprie vicessitudini” ( chè a ciascuno di noi non è ignota la sofferenza del vivere precario ), mai il personalismo è diventato protagonismo, restando invece irrefrenabile il bisogno di comprendere l’ altro/l’ altra anche a prescindere dalla propria storia .
    Sono certo che la nostra Amica Lady @Sabby farà tesoro di quanto qui meditato “senza nulla a pretendere da lei”, percependo intanto una compagnia di fatto ( altroche ‘virtuale’ !!!!! ) che attenua la sua solitudine, e predisponendosi poi alla fiduciosa attesa che suo Marito : 1) o passi la sua “tempesta imperfetta”, 2) o persista nella volontà ( a mio avviso ancora incerta assai, e non soltanto per la presenza dei Figli ! ) a scindere la sua strada da quella della Moglie, avviando una ‘separazione di fatto’ !
    E’ questa, una situazione che vediamo giornalmente avvenire, ma in alcuni casi ‘in amicizia’ a favore della tranquillità dei Figli, in altri ‘in guerra senza quartiere tra i coniugi’ a danno ahimè dei Figli stessi .
    Starà alla Amica mantenere le cose sub 1) .
    Come ? Rispettando se stessa ‘in primis’, e rispettando il Marito ‘in secundis’, quale che sia la sua scelta, ricordandosi che costui è il Padre dei suoi due Bambini ed è l’ Uomo di cui suo tempo si innamorò, un Uomo poi che sul piano esistenziale, se ci allontaniamo dalla sua ‘qualità di compagno affettuoso’ abbastanza mediocre, resta – anche a giudizio della stessa Lady @Sabby! – una Persona leale, onesta, ed impegnata in un lavoro tanto faticoso quanto poco redditizio, eppure svolto da sempre con passione immutata e con rispetto del mare e delle sue leggi !

    Ps. Qualcuno ha notato che si è andati ‘out topic’ . Assolutamente nò, a mio opinabile parere !!! Poichè il dolore e la sofferenza del vivere hanno un’ unica connotazione, ed “appartengono tutti allo stesso Post” : la storia umana !

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  67. sabby

    cari amici vi abbraccio tutti e vi ringrazio dal profondo del cuore per i vostri interventi sinceri,
    in ognuno è contenuta una grande verita di cui farò tesoro,
    la canzone di Bertoli è un po’ lo specchio della mia vita, infatti ne parlo anche nel mio ultimo post, fatta di attese e silenzi.
    Questo che stà succedendo nella mia vita mi ha sorpresa molto perché non mi aspettavo questa “ricaduta”, pensavo, a suo tempo, di aver sviscerato bene l’accaduto, anche con l’aiuto di una terapeuta. Mi ha sorpreso e anche un po’ umiliata questo suo dire di non aver stima di me.
    In questi due anni abbiamo fatto progetti, acquisti
    importanti, sacrifici economici, rinunciando anche a parte di me per vivere con lui e con la madre sempre presente, in fondo lui non è cambiato molto mentre io mi sono alienata per stare qui.
    Quello che più mi fa male è il suo modo di non essere marito e padre. Assente psicologicamente con me e con i figli, mai un gioco, mai una terezza “fuori dal letto”.
    Certo io ho sbagliato ma è anche vero che ho cercato di rimediare, lo so le ferite restano mai io ho superato ben più gravi ferite ricevute dalla vita.
    Lui alle mie continue richieste di chiarimento mi ripete che non è in grado di superare quello che è successo, rivanga momenti di quel periodo in continuazione.
    Ora vive sotto dalla madre, cosa che ancora una volta mi fa pensare che lui è figlio e non marito e padre. Questa donna che è stata parte dei miei problemi ancora una volta è presente nella mia vita.
    Una parte di me mi sussurra di chiudere definitivamente la porta, perchè l’immagine dell’uomo che ricevo non mi piace, un’altra parte invece aspetta, aspetta che accada qualcosa, perché ne comprende le debolezze e anche gli scarsi strumenti di elaborazione di quest’uomo, che alla fine è il padre dei miei figli e soprattutto una persona molto onesta e leale.
    Cara ify@ forse aprendomi a voi con questo problema ho spostato l’attenzione e me ne scuso, ma del blog io ne sento un’esigenza che va oltre la semplice vetrina, per me è condivisione leale e voi mi avete davvero aiutata.
    Vi abbraccio tutti

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  68. Cara Sabby non invidio il tuo stato d’animo e non invidio nemmeno la tua situazione, comprendo le ragioni di tuo marito, per lui quello che è successo continua, probabilmente, a lavorare come un cancro. Mi pongo comunque una domanda: perchè lui è un uomo così distante e poco amoroso? Lo è sempre stato? Lo è diventato successivamente a quello che oggi imputa come la causa di tutto?
    Ify ha ragione quando dice che a guardar bene “tradimento” è anche non soddisfare le aspettative giuste di una moglie e dei propri figli, che hanno diritto ad essere accuditi, amati e accompagnati. Tradimento è anche questo. A parer mio anche della peggior specie.
    La mia esperienza mi porta naturalmente ad essere saggia e comprensiva, a volte troppo con persone che fanno del male senza neanche rendersene conto, in genere sono cattiva con chi ferisce sapendo di farlo. A volte comprendo anche l’incapacità di superare una mala educazione (non mi riferisco al caro Balibar, anche se, ammettiamolo, è molto spesso frutto di cattiva educazione rifiutare un gesto che a volte ha molto meno valore di quello che vi si attribuisce). Psicologicamente dopo un trattamento simile si esce sempre molto provati. La fiducia e la stima verso la persona amata vengono a mancare, ma qua te volte si riesce davvero a comprenderne le ragioni? Mica una/o si sveglia la mattina e dice. “beh stasera lo/la tradisco!” Magari lo dice perchè non ne può più di mille altre cose, magari è incazzatao e fuori di testa. Magari lui/lei ne ha fatte di tutti i colori, magari solo si sente trascurato/a e isolata/o ecc ecc.
    Per questo sollecito comprensione alle debolezze umane. Perchè potremmo esserne colpevoli in qualche modo tutti ed esserlo giustificati.
    Io sono una donna fedele, non vedo altro uomo che quello che amo, però in certe condizioni e dopo aver subito svariati tradimenti da un uomo che prendeva alla leggera la sua vita e che feriva quasi senza accorgersene, mi sono ribellata e l’ho tradito a mia volta dicendoglielo. Credo sia stata una bella lezione di vita. finalmente ha capito cosa volesse dire ricevere un tradimento anche se con questo poi mi ha tormentato sempre, certo che i miei tradimenti fossero più tradimenti dei suoi. 🙂 La differenza stava nel fatto che lui era gelosissimo mentre io sono sempre stata piuttosto restia a questi eccessi. Questo ha fatto sì che correggesse il tiro e che modificasse le sue abitudini, almeno ha fatto lo sforzo di diventare migliore. Ovviamente questo non aiuta a migliorare i rapporti. Sono convinta che nel matrimonio, ma non solo, si debba essere dedicati unicamente alla famiglia, escludendo le suocere ovviamente 🙂
    Un consiglio a Sabby è difficile perchè se dopo due anni lui non può ancora sopportare, malgrado tutta la dedizione di lei, temo che sarà improbabile e forse anche deleterio un riavvicinamento.
    Le fughe dalla mamma sono fanciullesche, assomigliano alle fughe in telefonate piuttosto calorose o giù di lì.

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  69. sabby

    cara amica,
    che dirti?? non mi invidio nemmeno io! 😦
    lui è stato sempre così, un po’ distante, poco incline alle tenerezze, inizialmente, appena conosciuti, era un tantino più espansivo, ma piccole cose, poi sai non avevamo il peso della vita quotidiana e dei figli, poi con il matrimonio, con un tipo di vita che non ti aspetti, quella vicino all’uomo di mare, fatta di giornate in solitudine, le cose sono diventate pesanti, poi questa madre invadente , difficile per me da fronteggiare.
    Vedevo i miei sogni svanire.
    Con i figli??? lui li adora ma in 9 anni di vita di mio figlio ricordo solo un bagno insieme, loro due, mai un giro in bici, mai un gioco.
    Conta in un rapporto?? penso di si, perchè quell’unica volta che li ho visti mi si apriva il cuore!
    Il mare gli ha rubato l’anima e anche quando non andava a mare aveva le reti da sistemare.
    Un carattere difficile, di quelli che non esternano i loro problemi e poi scoppiano. Sai non ricordo mai una passeggiata abbracciati. Ma certo ora non sono questi i problemi ma un punto della mia vita avevo bisogno di sentirmi donna, di sentire i miei pensieri volare ancora. Certo ho sbagliato, ma non è stata una vera relazione.
    Ora lui si ripresenta con questi problemi che credevo risolti e il mondo mi crolla, mi crolla soprattutto perchè mi rendo conto che forse non era l’uomo per me.

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  70. Chiedo scusa ma sono stata interrotta dal lavoro e ho chiuso brutalmente. Comunque volevo solo dire che in questa grande famiglia viviamo i problemi degli altri come nostri.
    Un abbraccio a tutti
    Ross

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  71. @Sabby, separazione non significa divorzio.

    Stare un po’ di tempo lontani, senza obblighi (né diritti) l’uno nei confronti dell’altro vi aiuterà a chiarirvi le idee.

    Se tu sei una affamata di tenerezza,, e lui uno freddo, cogli la palla al balzo per poter ricominciare a sognare la tua fetta di tenerezza.

    Un’ultima cosa: ma lui non ti perdona di averlo tradito o che la gente lo sappia? Prova il dolore che provava Bali pensando alla sua donna con un altro o gli scoccia sentirsi additato come cornuto (che l’additamento sia vero o una sua paranoia)?

    Separatevi, almeno in via provvisoria: prima del divorzio passano tre anni, più che sufficienti per capire cosa volete fare da grandi.

    @Ross: mi dispiace, sull’adulterio la penso tale e quale a Bal. Io non sono praticamente mai stata tradita, perché al solo tentativo di Attila di adescare un’altra, l’ho beccato e mollato prima ancora che riuscisse a consumarlo il piattino che si andava preparando.

    Sono stati due baci, ma sufficienti a farmi scoprire un carico di bugie, e soprattutto la sua attitudine a dirle e a conviverci. Me la ricordo la faccia innocente con cui negava, ho creduto più a lui che ai miei occhi.

    La verità però prima o poi viene a galla, e allora sono dolori.

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