Ritorno al lavoro

E domani torno al lavoro (giustamente, dopo tutte ‘ste ferie! 👿 )

Non ho ancora avuto il cuore di aprire la posta per sapere quale sarà la mia destinazione, se una destinazione ci sarà.

La crisi si sente e le strategie sbagliate si pagano, per quanto si continui a chiamarle con un altro nome.

Anche la mia è stata una strategia sbagliata? Non saprei, a volte, come avemmo già modo di dire, non siamo tanto noi che facciamo certe scelte, quanto certe scelte che vengono incontro a noi e prendono la nostra vita al laccio.

Certo è passato il tempo in cui la mattina non vedevo l’ora di andare in ufficio, dove neanche alzavo gli occhi e si erano fatte le sette di sera senza che me ne accorgessi, quando se stavo male (praticamente mai) pigliavo un qualcosa per abbassare la febbre e via, proprio non mi sarebbe andato di perdere un giorno di lavoro.

Mordevo il freno il venerdì, non vedevo l’ora che tornasse il lunedì per continuare tutto quello che dovevo fare e che non vedevo l’ora di veder finito.

Ho fatto carriera, ma non l’ho cercata. Amavo il mio lavoro, probabilmente le capacità le avevo e i risultati non sono mancati. Però non ero carrierista.

E male, sarei dovuta esserlo. Sarei dovuta esserlo perché nel mondo del lavoro si cammina sulle uova, e bisogna stare bene attenti a non schiacciarle. Non si può essere Don Chisciotte sul lavoro, e io lo sono stata. Quando poi sono diventata madre, il lavoro non è certo stato (re-stato?) al primo posto, lungi da me i lavori da cui non potessi assentarmi all’improvviso, quelli che non mi permettessero di essere puntuale all’uscita di scuola di mia figlia, quelli che mi avrebbero impedito di non perdermi una recita, e di starle vicino quando aveva la febbre.

Ma non è stato solo quello. Sono cambiati gli scenari e… e non voglio parlarne, non sarei la prima che si ritrova nei guai sul lavoro per qualche commento affidato alla rete.

Oggi si sono inventati “l’automotivazione”, come quei genitori che mettono al mondo i figli, li abbandonano a se stessi, e poi pretendono che vengano su come si deve: ma praticamente nulla abbandonato a se stesso viene su come si deve.

A volte al lavoro vendiamo il nostro tempo, ma c’è chi ci vende l’anima, e grazie al cielo di questa categoria non faccio parte: ma quante altre cose, che non avrei voluto, mi sono giocata su questo piatto?

In caso di crisi, di emergenza, di necessità, bisognerebbe adattarsi, senza però mai abituarsi. E invece io ho paura di essermi abituata. Abituata a un ambiente irriconoscente. Un ambiente in cui troppo spesso vedi a tutti i livelli curare il proprio orto anziché gli interessi aziendali, e neanche ti scandalizzi più. Non fai altrettanto, ma non ti stupisci più.

Ci si abitua, anche se non si metabolizza mai, che quello che appare ha più importanza di quello che è.

Sotto metafora, il paziente muore, o sta per morire, e la preoccupazione principale è che risulti non essere colpa nostra. Magari si potrebbe salvare, ma si è troppo occupati a mischiare le carte.

Non mi sono mai piegata a questo comportamento, ma mi sono forse rassegnata ad assistervi impotente? Forse sì, forse questo l’ho fatto.

Forse anche in questo ci è entrato Attila, che con lo sfiancamento di 24 ore al giorno per anni mi ha tolto ogni altra energia, ho avuto tutte le mie risorse assorbite su quel fronte perché poi, prima di vivere, bisogna pur sempre sopravvivere.

Insomma, domani torno al lavoro. Più tardi tenterò di raccogliere tutte le mie energie, per aprire la posta aziendale e scoprire dove.

136 commenti

  1. cavaliereerrante

    @Ifi, Regina del “fatto o non fatto”, implacabile fustigatrice di te stessa, sei una “cacjarona” !!!!
    Torna in Ufficio con animo ‘ifigenico’, e non ti preoccupare di nulla !
    Crisi o non crisi, hai ali solide per continuare a volare come sai !
    Goditi quest’ ultimissimo, stentato frammento delle tue Ferie ( da non augurare, direbbe un mio postero romano, “manco a li cani” ! ) ‘fortunatamente’ agli sgoccioli !
    Lunedì, insieme alla tua scrivania ed alle tue scartoffie ammucchiate, ci troverai anche il mio saluto di Cavaliere Errante !
    Torna, senza foschi pensieri e sicura di te, a sgobbare colà !
    Punto !!!

    Ps. Non ammetto repliche, da te !

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    • @Ser Bruno: forse non sono stata chiara: non esiste una mia scrivania né mie scartoffie (a parte una cassettiera abbandonata, seppur piena di materiale, che non so neanche se abbia resistito ai vari traslochi.

      Ho giusto appena aperto la posta aziendale, nessuna nuova. Non ho neanche telefonato a qualche collega per sentire che aria tira perché sai che nuova c’è, comincia a non importarmene niente dell’aria che tira. Ansie e preoccupazioni non fanno altro che rovinare la qualità della vita, e ci rendono pure meno presentabili per eventuali altri impieghi.

      E poi, mi pare che abbia già abbastanza problemi su altri fronti 🙄

      PS: ma ti pare che la Ify non replica? Non ci riesce neanche Bali ad azzittirmi, e sì che ha su di me un’influenza ben notevole: ma neanche lui riesce ad andare contro la mia natura scoppiettante e caciarona 😉

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  2. alcuni miei ormai ex colleghi, si sono concessi un lungo anno sabbatico in cassa integrazione straordinaria. Ora affronteranno uno, due, tre anni di mobilità. Per chi non ha problemi economici è una manna. Per altri una disperazione.
    CHi resta al lavoro invece, continua ad avere preoccupazioni e l’incubo della crisi.

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    • @Pan: io appartengo alla categoria “Per altri una disperazione”, ma tre o quattro mesi probabilmente li reggerei bene, e li utilizzerei per cose utili. Insomma, non una manna, ma una “mannina”. 😉

      L’incubo della crisi non riesco a provarlo, è dal ’90 che la mia azienda “ristruttura”, oramai ci siamo assuefatti anche a questo. Quando saremo all’acqua ci scanseremo.

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  3. Già @Pani, una disperazione. 😦

    La realtà in cui vivo è di gente che, tutto sommato, per motivi turistici, se la passa bene.

    Penso a situazioni più urbanizzate ed industrializzate dove al di fuori del lavoro ordinario non c’è niente.
    Sono (o siamo) in tanti a rischiare di trovarsi con le pezze al culo.

    Ma questo fatto rimane come nascosto, anche perché, a differenza di qualche decennio fa, la gente sembra vergognarsi della propria situazione, non si mobilità e preferisce, quando possibile, mostrarsi ai livelli di chi problemi non ha.
    E, comunque, ognuno pensa a salvaguardare l’orticello suo.

    @Ify non sentire colpe che non hai. A parte che, come tu sai, ti penso come persona che, con la giusta carica, potrebbe giocarsi professionalmente in più settori, siamo un po’ le vittime di un sistema economico e politico che forse non volevamo.

    Certo è che la stanchezza fa capolino e vien da pensare che “non c’è pace fra gli ulivi”.
    Oppure si cerca di sopravvivere e di cercare d’impiegare in altre attività più gratificanti le proprie energie.

    Comunque è un po’ alienante, ahimè. 😦

    Dici bene: “adattarsi”, ovvero saper dare in ragione di ciò che si ottiene. Ma non per tutti è facile, soprattutto per chi nel lavoro ci crede.

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    • @Bali: e io infatti nel lavoro ci credo, e avrei bisogno di un’azienda in cui identificarmi, cosa che questa non mi ha mai concesso. L’amministratore delegato della precedente azienda era estasiato di questo mio “sentirmi azienda” spontaneamente, senza alcun interesse o tornaconto. Sono capace, perfezionista, stakanovista, organizzata, funzionale, poliedrica: ma tutto questo pare che qui non serva o, se pure serve, viene sfruttato al minimo solo per lo stretto indispensabile, e rigorosamente voltando la testa dall’altra parte senza riconoscere mai niente (e non parlo di riconoscimenti tangibili, e forse neanche di un grazie o una pacca sulla spalla: basterebbe che si limitassero a non ignorare ciò che uno fa, così, solo per loro informazione).

      Lo so che potrei giocarmi professionalmente in più settori, forse è anche questo che mi dà un po’ di tranquillità. Ho titoli e capacità, in teoria prima o poi potrei persino farci qualcosa.

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  4. sabby

    non conosco le “strategie” del mondo del lavoro, posso immaginarle e posso solo dirti di essere fiera di te e del tuo lavoro,
    e comunque buon inizio, nonostante il momento difficile per te !

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    • Alla fine l’ho aperta la posta aziendale, e non ci sono novità: brutto segno.

      Strategie aziendali? Io non so neanche se esistano. Secondo il modello americano ci vengono dati degli obiettivi, e noi li dobbiamo raggiungere. Peccato che a volte siano in contrasto gli uni con gli altri persino per la stessa persona, non ti dico poi tra persone con ruoli diversi.

      Ti faccio un esempio: ci viene chiesto di eseguire un tot di lavoro, e di aiutare i colleghi nuovi nell’inserimento. Voi capite che spiegare il lavoro a un neofita comporta un impiego di tempo ed energie che va ad incidere sulla produttività personale. Ora, siccome la produttività personale è oggettivamente misurabile mentre l’aiuto dato al collega no, generalmente la gente se ne infischia (ottenendo pure di rimanere insostituibile), tanto poi la colpa di quello che non si è inserito rimane sua, anche se era oggettivamente impossibile, e ti si inventano che dovevi rubare il mesterie con gli occhi, leggere il manuale, che in fondo il tempo ce l’hai avuto, etc. etc.

      Io, generalmente, aiuto gli altri, sia perché ritengo giusto farlo da un punto di vista umano, sia perché ritengo conveniente per l’azienda stessa rendere le persone il più produttive possibile e nel minor tempo possibile. Risultato? Le persone si inseriscono bene, l’azienda ne trova giovamento, e io ho prodotto meno del dovuto.

      Un po’ la situazione viene tamponata dal fatto che, a regime, sono molto veloce, e qui veniamo al secondo punto: in passato sono stata rimproverata pure di lavorare troppo e troppo bene, e siccome l’azienda non poteva garantire lo stesso standard con gli altri dipendenti la stavo mettendo in seria difficoltà. Una mia cara amica, che ha una piccola impresa, mi ha confermato che funziona così: nella sua azeinda c’era una persona talmente brava che tutti volevano lei, e alla fine l’hanno dovuta mettere a far altro perché il servizio reso dall’azienda dev’essere omogeneo.

      Poi ci sono quelli che devono, con il personale assegnato, garantire la copertura del progetto, e dall’altra quelli che devono garantire che tutti smaltiscano intermante le ferie e che non si facciano straordinari: morale della favola, a rigore bisognerebbe garantire il servizio senza personale a disposizione.

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  5. cavaliereerrante

    Brutto segno ?
    Nihil novi sub sole !
    Queen @Ifi, ……. ehm ……. ci stai girando intorno come “la Circolare Rossa” !
    Bando alle incertezze, e sursum corde !!!!
    Hai risorse per ‘metterla tu’, in piedi e bene, una qualsivoglia attività in cui contino “cervello, coraggio, sensibilità, capacità di lottare ‘muro contro muro’ e, soprattutto, affetto da dare” !!!!

    Ps. Non hai una scrivania ?
    Gòddam !
    A tal punto arrivarono i tuoi Datori ? Si vendettero anco quella ?

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    • Siamo in desk-sharing… 😆 in quanto consulenti, in ufficio non ci stiamo mai, quindi non serve un ufficio megagalattico con centinaia di scrivanie che occuperemmo un’ora al mese.

      PS: non andrò oltre con i dettagli, rischio di pubblicare nome e cognome 😉

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  6. cavaliereerrante

    Oh, che sollievo !
    Avevo temuto il peggio !

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  7. kalojannis

    Beh, spero per te che la tua azienda abbia necssità di consulenze in un posto dove ci sia sole e mare 🙂
    Per quanto riguarda la strategia aziendale, quello che ci insegna questo paese è che più un manager riesce a far danni, più è pagato 😦

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    • @Kalos: a volte sembra proprio che funzioni così…

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  8. Ify, consentimi di fare l’arrogante :D. In questi paesi civilizzati esiste il training per le nuove reclute. Io sono stata sottoposta ad accurato e rigoroso training in tutte le posizioni lavorative che ho ricoperto in Irlanda, da individui chiamati, appunto, trainer. Poi ovviamente quando inizi a lavorare tra colleghi ci si aiuta in modo informale e lo si fa per gentilezza e genrosita’, ma e’ il trainer che ti aiuta nei primi tempi finché non ti inserisci totalmente nella nuova posizione.
    Ho lavorato qualche anno in Italia prima di venire in Irlanda e non ho un buon ricordo degli uffici italiani. Pressapochismo, mancanza di professionalita’, mancanza di spirito di team, individualismo esasperato. E’ per questo che quando tornero’ in Italia apriro’ la mia attivita’: in un ufficio italiano mai piu’ Certamente non a Milano.

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    • Già, trainer… un tempo funzionava così anche qui, poi hanno deciso di tagliare i costi, e il personale impara “on the job”. In effetti, il nostro lavoro è talmente versatile che addestrarci per ognuna delle posizioni che andiamo via via a ricoprire sarebbe veramente oneroso.

      E’ dunque applicata la regola do’oro: “chi non salta zompa”.

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  9. Io torno al lavoro martedì.
    Perché proprio martedì? Perché martedì da noi iniziano le scuole e quindi domani tengo con me la piccolina.
    Forse accadrà anche a me di chiedermi dove finirò a lavorare; forse l’anno prossimo, oppure fra due-tre anni, oppure mai. Boh…
    Non so se ho dato troppo tempo alla mia azienda. Forse sì, ma sono soddisfatto di avere fatto sempre il mio dovere.
    Soffro quando sul lavoro vedo persone che cercano di fregare gli altri e soffro ancora di più quando non posso andare in ufficio con il sorriso sulle labbra.
    Marty: mi assumi? Ti posso mandare il mio curriculum?

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    • @aquila: vedi che sono in vantaggio? Io “dove andro a lavorare” me lo chiedo subito, e anche alla domanda “ho dato troppo tempo alla mia azienda?” una risposta ce l’avrei…

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  10. cavaliereerrante

    Che schifezza è diventata l’ esistenza, crisi o non crisi !
    Se Persone come quelle che commentano qui, non ultimo il nostro Amico @Aquilanonvedente, devono sentirsi questo stato d’ animo addosso dopo aver, e con onestà, dato tanto nel lavoro, rientrando in un Ufficio o in una Azienda che stanno diventando, per loro come per tanti, come il ‘Vascello dell’ Olandese Volante’ !!!
    La crisi è indubitabile, la conosciamo tutti, ma “quanto di loro e del lor cinismo” ci avranno messo questi Cialtroni che, tuttavia, si arricchiscono sempre di più ? Quanto ???

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    • Credo tanto, e a livello nazionale: si trattasse solo di un’azienda, il problema non si porrebbe. Come ebbe modo di dire l’allora responsabile delle risorse umane a una mia collega “non vi abbiamo messo le ceppe ai piedi”: quando si dice “motivare”!

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  11. @Aquila: certo che ti assumo! Vedo che i libri ti piacciono, per cui sei perfetto 😉

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    • @Martina: anche io voglio essere assunta eh! Sono sicura che da noi tre usciranno ottime cose. 😉

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  12. cavaliereerrante

    “Le ceppe ai piedi” ???
    Eccolo, un esempio tipico di “Cialtrone” ! E quanti altri hanno imperversato nelle Aziende, devastandole ma uscendone con straricche liquidazioni a corredo di stipendi da favola precedentemente percepiti .
    Ed a questi “Cialtroni” manager (sic!) dall’ aria sussiegosa, aggiungiamo i “Cialtronissimi” che infestano le Istituzioni . I Ministri felloni, i ruffiani di corte, gli imbroglioni della ‘protezione incivile’, i ‘faccendieri’, gli ‘elemosinieri’ e tutta la schiera dell’ orrenda Corte dei Miracoli che assiste, impotente, alla crisi del Paese e si accapiglia sulle miserie umane del suo ‘capo nano’ unto e bisunto !

    @Aquila, @Ifi e @Martina : in un azienda del libro, voi tre ? Con la crisi che gira, e la scarsissima attitudine alla lettura che si registra in Italia, dubito che possiate cavarvela !
    Piuttosto, se mi associo anch’ io ( con chitarra e ‘tracolla’ con armonica ) a voi tre, possiamo formare un bel quartetto eterogeneo di “zingari musicanti” . Io come detto, alla chitarra e armonica, @Ifi e @Martina, vestite all’ uopo ( mi raccomando, lievemente ‘discinte’, come dire, un tantinello ‘ose’ ! ) ai “tamburelli e alle danze gaeliche”, @Aquila ‘col piattino’ per raccogliere le offerte ( chi gliele negherebbe a lui ? ), chi ci fermerebbe più ? Potremmo girare il mondo, di osteria in osteria, di piazza in piazza, con qualche puntatina, perchè nò, anche in Parapadania ( sotto la casa di “bossi & c.”, magari, chè quelli i soldi ce l’ hanno ! ) o in Irlanda !
    Che ne dite Amici ?

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    • @Ser Bruno: “E quanti altri hanno imperversato nelle Aziende, devastandole ma uscendone con straricche liquidazioni a corredo di stipendi da favola precedentemente percepiti”. Appunto.

      In quanto all’andare in giro col piattino, per ora preferisco la libreria, comunque, mai dire mai, terremo presente 😆

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  13. Amare il proprio lavoro è davvero forse l’unica cosa che basta per far carriera. E’ una fortuna amare il proprio lavoro. Tutto ciò che è passione ci manda più in alto.
    La crisi ha un duplice significato, da una parte vuol dire anche opportunità. Un saluto!

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    • @tandream: sono perfettamente d’accordo con te, per questo non mi sono mai preoccupata più di tanto. Succede più spesso di quanto crediamo che da un male nasca un bene (e, purtroppo, viceversa).

      Sì, amare il proprio lavoro è importante, ed è quello che dà sicuramente una marcia in più: “Scegli un lavoro che ami, e non lavorerai un giorno”, significa proprio questo, fare il lavoro che si ama significa che il lavoro non peserà mai, e sarà sempre fonte di energia e gratificazioni.

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  14. rosigna

    … a quest’ora penso tu abbia gia’ la visuale piu’ chiara …

    Comunque, visto che niente accade per caso, proprio ieri sera ho ritrovato un CD che mi hanno confezionato i miei vecchi colleghi e che contiene le foto scattate sia durante gli anni (8) trascorsi insieme a loro, sia della festa di commiato che ho offerto (sono stata fino alle 3 di notte a sfornare dolci&affini, per la gioia – si fa per dire – di mio marito).

    Ci tenevo tantissimo, perche’, a parte quelli aggiuntisi negli anni, tra coloro che ho salutato c’erano le persone che mi hanno accolta il mio primo giorno di lavoro, fresca di laurea ed entusiasta di cominciare quell’esperienza. Come te davo di tutto di piu’ al lavoro, il venerdi’ ero ansiosa di essere gia’ al lunedi’ e ogni mattina non vedevo l’ora di cominciare.

    Altri tempi, altro ambiente … altre dinamiche che sicuramente oggi non ci sono piu’.
    Il contesto negli anni e’ cambiato per le problematiche che anche tu descrivi, poi anch’io ho scelto di diventare madre e anche quello ha influito, purtroppo. Speravo che per me fosse diverso e invece …

    Oggi guardo al lavoro semplicemente come uno strumento. Lavorare purtroppo si deve, anche se forse avrei voluto e vorrei fare tutt’altro … ma non ho la possibilita’ (o probabilmente il coraggio) di cambiare. Come tante famiglie, anche la mia e’ toccata dal precariato … non c’e’ bisogno che ne aggiunga altro.

    Pero’ forse dentro di me continuo a credere che nel mio piccolo posso fare qualcosa di positivo, posso ogni giorno incontrare qualcuno che ha proprio bisogno di me, cosi’ come io di lui … posso ancora sperare di imparare qualcosa, non solo dal punto di vista professionale, ma soprattutto da quello personale. Non sempre le occasioni sono li’ alla luce del sole, spesso e volentieri sono ben nascoste e vanno pazientemente ricercate … ma fortunatamente direi che finora ne e’ valsa la pena.

    CIAO IFYYYYYYYYYY!

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    • @Rosy: sì, altri tempi, quelli dell’adrenalina, delle soddisfazioni, dei riconoscimenti.

      Oggi, oltre ad essere colpiti come professionisti, e come persone che avrebbero bisogno di credere in ciò che fanno, siamo colpiti come italiani, perché l’andazzo a dir poco rilassato e antimeritocratico pare purtroppo fin troppo diffuso.

      Bene, diciamo che c’è tanto da fare per gli uomini di buona volontà.

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  15. Che dire? Buon e proficuo lavoro.
    Sono d’accordo con le tue osservazioni: è bello lavorare con entusiasmo, facendo un lavoro che ti piace. Non è da tutti, anzi è da pochi. Poi i tempi sono cambiati, ma già da tanto tempo, la crisi è venuta buona ultima e ha reso le cose ancora più complicate e deprimenti. Almeno una volta c’era uno spirito di appartenenza (o di classe) che dir si voglia, oggi siamo tutti uno contro l’altro.
    Ho lavorato in precedenza formando pure io dei colleghi. In realtà me li sono affiancati e abbiamo svolto il lavoro assieme per sgrezzzarli e per mettere in evidenza qualità e difetti da evitare. Niente riconoscenza dai dirigenti, ma un grande affetto dai nuovi colleghi, anzi colleghe. Chissà perchè i maschi non sopportano troppo bene il coordinamento femminile, sono critici e spocchiosi a prescindere. Con alcuni ci ho fatto litigate epiche anche se ad un certo punto ero io una dei titolari dello studio e pertanto avrei avuto un certo “potere” nei loro confronti. Sintomatico è che un giorno uno di questi “novelli promettenti laureati” mi volle prendere in giro dicendomi : “E’ ridicolo che dici che sei comunista quando alla fine sei una dei miei titolari” (sottintendendo che lo sfruttavo o mi arricchivo del suo lavoro) così ho risposto: “Dovresti essere contento che io sono una comunista, solo così si giustifica il fatto che non ti ho ancora licenziato.” Sembrerebbe cattiva, ma ve l’assicuro che non lo era affatto. Dopo qualche tempo si è licenziato lui perchè non si sentiva giustamente considerato come avremmo dovuto per il suo eccelso valore. L’abbiamo sostituito con una ragazza che è una scheggia e che impara con modestia e si presta con entusiasmo a lavorare e che probabilmente diventerà anche lei socia.
    Ora sono più di 45 anni che lavoro e pure in vari settori, confesso di essere stanca e di aver voglia di ritornare ad avere a disposizione tutto il mio tempo. Non ho mai avuto miraggi di far carriera e avere un figlio, ma anche essere donna ha limitato qualsiasi possibilità in questo senso. Non dico a parità di capacità, ma anche a disparità, gli uomini mi hanno sempre superato bypassando un sacco di percorsi affaticanti.
    Per fortuna appartengo alla generazione che non aveva mancanza di lavoro, ma se penso al futuro di mio figlio, che se ne esce fra poco dall’Università laureato in storia contemporanea, mi viene un coccolone. Finirà in un call-center? 😦 e fino a che età dovrò lavorare per poterlo sostenere?
    No, non datemi le risposte, preferisco non sapere
    Ross

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    • @Rossaura: ma perché il call center è visto da tutti come un deterrente? Io per un periodo ci ho lavorato, ed è stato uno dei periodi lavorativi più divertenti della mia vita. Vilipeso perché è l’unica cosa che oggi si trova?

      E ringraziamo il cielo… mi dicono da più parti che anche quello stanno trasferendo in Asia, poveri noi, e preghiamo per i nostri figli 🙄

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  16. cavaliereerrante

    “Ora sono più di 45 anni che lavoro e pure in vari settori, confesso di essere stanca e di aver voglia di ritornare ad avere a disposizione tutto il mio tempo”, è questo Lady @Ross il tuo stato d’ animo ???
    Poco male !
    Se lo vorrai, potrai inserirti nel nostro ‘Gruppo di Zingari Musicanti’ !
    Trattasi di un nuovo ‘team’ in fieri, visto che tanti, rientrati oggi sul posto di lavoro, sentono precaria la loro posizione e già stanno facendo progetti per il futuro .
    Attualmente in nomina, ci sono Io “per certo” ( con chitarra e armonica ) e, ma non mi hanno ancora dichiarato la loro disponibilità certa, le Lady @Ifigenia e @Martina, il tutto condito con l’ ottimo Ser @Aquilanonvedente, addetto a girare col ‘piattino per le offerte’ ( eh, chi negherebbe ad un cieco un misero obolo ! ), nella piazza ‘di porta in porta’, o all’ osteria ‘di tavolo in tavolo’ .
    Potremo girarci, e gratis per giunta, il mondo intero e dormire sotto le stelle cantando e danzando prima di addormentarci .
    Non dovremo più sopportare nè i Padroni, nè i loro cani ruffiani .
    Liberi, liberi di vagare di landa in landa, e senza più l’ assillo della ‘dichiarazione dei redditi’ e il timore folle che, accendendo la TV, si possa incappare nell’ orrendo ‘jena ridens’ del nano unto e bisunto !
    Ci stai ?

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  17. Cari signori, questa giornata sta volgendo al termine, senza alcuna novità di rilievo.

    Ora non posso trattenermi molto, ma mi riservo di riprendere il discorso di Rossaura: mi ha fatto ricordare quando, a 29 anni, avevo sotto di me uomini di quaranta, che mi hanno fatto sputare sangue, e le cui strategie andavano dalla lusinga all’ammutinamento e allo sgambetto. Questo ovviamente ha riguardato solo le mezze calzette, perché quando ce n’era qualcuno valido era ben lieto di collaborare e costruire un team vincente… oops, però quelli erano più giovani!

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  18. cavaliereerrante

    Ah, erano più giovani ?
    E noi ? Dai Queen @Ifi, rifletti meglio sulla mia proposta : te lo immagini ? Un bel gruppo, eterogeneo ma affiatatissimo, di “Zingari Musicanti”, lontano da tutti i cialtroni che ci turbano, liberi con i nostri sogni vagabondi, ad attraversare tutte le strade del mondo sotto le stelle e rasentando rive di mare sconosciute ai più !

    Ps. Si attendono conferme da parte degli ‘altri invitati nella formazione’ che sta nascendo . Musiche, Ballate e Danze Zingaresche, anche Irlandesi !
    Di ser @Aquilanonvedente, specialmente : dove lo troveremmo ‘un cieco’ non cieco, capace di girare col ‘piattino delle offerte’ e strappare l’ obolo anche ad un usuraio !

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  19. Illustre SerBruno che ne diresti di una donna attempata, ma pronta a salti e capriole degne di una ranocchia, oppure che ne diresti di una rossa sputafuoco? Per musicare musico, dipende se preferisci che suoni la zampogna oppure il campanello, In tutti e due sono maestra. Se poi girar di landa in landa sarà il nostro destino, allora questo è il viaggio ed è il mio 😉

    Cara LadyIfi, il fatto di parlare in un call center con degli interlocutori mi andrebbe anche bene, ma ciò che ritengo assolutamente al di fuori delle mie capacità e ritengo anche quelle di mio figlio è la capacità di piazzare o vendere qualcosa a qualcuno. Questione di principio.
    Ho viaggiato in treno con giovani rampanti che parlavano del loro lavoro, se di lavoro si trattava, molto similmente a certi venditori di autostima o di cure dimagranti basate sulla vessazione. Diciamo che mi sembravano a dir poco ridicoli, anzi direi di più, ossessionati dalla prestazione sul lavoro, cosa che come si sa potrebbe ridulrli all’impotenza.
    Tu ti sei divertita? Probabilmente siamo su questo un po’ diverse. Odio profondamente la competizione, ecco perchè riuscivo ad insegnare facilmente un lavoro, non ne sono mai stata gelosa.
    Per quanto riguardano gli uomini, non sopportano sul lavoro una donna che abbia delle capacità superiori alle loro. Qualche volta non lo accettano nemmeno in altri luoghi. La giustificazione più usata è che siccome sei donna e te la tiri, allora tutti si scapicollano ad osannarti, tranne loro ovviamente, visto che tu non usi con loro le stesse lusinghe.
    Per fortuna io sono passata dalla parte di chi vuol mollare.
    Mi spiace per chi c’è ancora dentro e deve subire l’ansia e la depressione di sentirsi con il cappio al collo. Il lavoro è una parte importante sul vivere con un po’ di autostima. A me il lavoro non è mai mancato, ma erano altri tempi, come già detto il lavoro non mancava e tra parentesi io non mi spaventavo di farne tre in contemporanea, oltre che a crescere mio figlio da sola. Non mettevo pregiudizi, dalla baby sitter di sera, alla dattilografa per articoli e tesi di laurea, organizzatrice di convegni, e dresser nelle sfilate di moda. Oltre al mio lavoro quotidiano. Vendere no, non ero capace, una volta accettai di fare la venditrice Avon, ma non ho mai piazzato nemmeno un lucidalabbra 🙂

    Un abbraccio a tutti i precari e traballnti lavoratori che frequantano questo blog
    Ross

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    • Oh, allora non avevo capito io, credevo che per call center intendessi qualcosa tipo 187, 155, un servizio di assistenza clienti.

      Io facevo assistenza clienti, ma era un circolo chiuso, saranno stati al massimo una trentina, ero chiamata a risovere i loro problemi, e quindi rientrava in quello che abbiamo capito essere il nostro talento, dedicarsi agli altri. Alla fine erano amici per cui eri l’angelo salvatore, mi sono ritrovata a dire “Qui mi pagano fior di stipendio per stare tutto il giorno a chiacchierare con gli amici, e per di più nel ruolo di salvatore!”.

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  20. cavaliereerrante

    Lady @Ross, e due con me ( 1+ 1 ) !
    @Ifi ha detto : chissa ? Mai dire mai ! E lo considero un “nì” !
    Mancano all’ appello Lady @Martina ( lei è importante per il ‘tocco di irlandese’ al gruppo ) ed il nobile Ser @Aquilanonvedente, fondamentale e prodromo, in quanto addetto alla questua .
    Staremo a vedere !
    Intanto ti saluto, insieme a Ser @Mario, con affetto e stima !

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    • Ser Bruno, vorrei che dal mio blog venissero lanciate proposte un po’ più allettanti…

      Insomma, io vado in libreria con Martina, e faremo come il negozio all’angolo del film “C’è posta per te”, io mi metterò il cappello da fatina e racconterò le fiabe ai bimbi (ogni tanto ci infilerò a tradimento le storie di Attila e della di lui mamma).

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  21. Sei proprio una sadica vestita da fatina!

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    • Guarda che le storie di Attila e della Lobot sono divertentissime per chi non ne è protagonista!

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  22. solitamente

    Ho letto solo ora (come al solito … sempre in ritardo io 😀 ) … mi hai sconcertata per quanti di questi pensieri scritti da te mi riguardano da vicino!

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  23. Ecco si Ify, ho presente quel film, ma purtroppo nel film il gigante si pappa il negozietto piccolo, sai vorrei una trama alternativa 😉 Te vestita da fatina vai benissimo, io mi vesto da strega ed i bambini li intrattengo la notte di halloween 😉

    Riguardo al discorso sui call centers, certo e’ un lavoro di gran manovalanza. Io non l’avevo mai fatto, adesso passo le serate a prenotare stanze di alberghi di lusso a clienti straricchi che prendono una stanza al Danieli (1000 eruro a notte come media) senza neanche chiedere il prezzo. E’ manovalanza pura, lo paragono a lavorare in un pub. Pero’ ho un contratto a tempo indeterminato e non sono piu’ nella categoria dei precari per la prima volta in 15 anni. E’ bello avere finalmente dei contributi per la pensione e la certezza di tornare a lavorare dopo le ferie. Certo e’ un lavoro che cambiero’ presto ma non me ne andro’ prima di avere un altro lavoro equivalente o migliore servito su un piatto. L’indipendenza economica e’ stata la chiave per la mia rinascita. Ora mi posso prendere qualcuno che mi aiuti con i ragazzi senza dover chiedere piu’ a nessuno. L’avvocato (e la liberta’ da tutto il passato tra qualche mese). Acquistare un posto per i ragazzi. Farmi un viaggio. FAre la spesa. decidere di mettere mia figlia in una scuola privata se tutte le altre scuole fanno schifo.
    Certo, anch’io arricciavo il naso nei confronti dei call centre. Pero’ questo call centre mi ha salvato la vita. Prendo meno di quanto prendevo quando smisi di lavorare anni fa. Ma non importa. Ricomincio da zero, e ricomincio bene.
    Anzi, come dico sempre, ricomincio da tre, io e i miei figli 😉

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  24. @Martina – Il call center mi è venuto in mente proprio pensando a te e anche perchè poco tempo fa ho visto quel film con la Ferilli, di cui non ricordo il titolo, ma che ne parlava in modo molto chiaro. Chiaramente non tutti i lavori nei call center sono uguali, ce ne sono di più interessanti e di più deprimenti. Quello del film è davvero assurdo. Certo escono le capacità degli individui di vendersi l’anima per un tozzo dio pane e per gli elogi di fine settimana. Elogi che possono trasformarsi in pubblico ludibrio a causa di scarsa produzione.
    Ma lasciamo correre. In quanto a te sono felice che sei in un contesto, se non edificante almeno sicuro, verranno tempi migliori. Il Danieli poi… 1000 euro, ma non glieli darei neanche se fosse la Ca’ d’Oro e non lo è, certo è la città più bella al mondo, ma mica è necessario farsi spennare così! Non far leggere ai tuoi clienti 😉
    Il negozio di libri io lo vedrei come un grande salotto, dove la gente si ritrova, prende un drink, parla, scambia impressini, fa amicizia, legge e commenta, magari si innamora e si ama (qual miglior posto se non una libreria. Magari alle 5 un buon thé, alla sera qualche assaggino quasi cena. Me ne andrei ogni sera con un libro nuovo e con il cuore felice. Poi se c’è una fata e una streghetta che rallegrano l’atmosfera, ben vengano. Io vorrei una famigliare oasi di pace.

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    • Idea! Libreria con annessa agenzia matrimoniale: che figata ragazzi, magari mettiamo il settore romantico con il distributore di mazzi di fiori e quello per gente più “rapida”, con distributore di preservativi e comode stanze al piano di sopra.

      Mi piace, mi piace!

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    • Ci sono, mettiamo su proprio una catena. Libri – agenzia matrimoniale – distributori automatici varie merci per gestire l’incontro 😆 – stanze confortevoli da far concorrenza al Danieli (Martina si occupa del servizio booking) – poi a seguire servizio catering per eventuali cerimonie – agenzie di viaggio per viaggi di nozze – catena di negozi articoli per neonato – articoli per la scuola – studio avvocato divorzista, e poi si ricomincia con la libreria, che ne dite?

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  25. sabby

    per la libreria dispongo di un locale di 70 mq, che dite va bene???

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  26. Ah, Ify, che mescoli sacro e profano. 😉

    La tua mente iper organizzata ed iper organizzatrice ti ha trasformato così velocemente in imprenditrice? 😀

    Io preferirei una soluzione stile film citato, dove i libri sono al centro dell’interesse di tutti.
    Poi vabbè, se galeotto fu il volumetto…:lol:

    Il problema, ahimè, di un negozio del genere son far quadrare i conti a fine mese (con l’Agenzia matrimoniale ci si potrebbe fare? 😀 )

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    • Macché sacro e profano! Si comincia con “galeotto fu il libro e chi lo scrisse” (e questa storia credo che tu la sappia 😉 ), poi si parte con l’amore sublime e celestiale che trova il suo giusto compimento nell’aggrovigliamento dei corpi, che pur sempre il Signore ci ha dato (e mica per mandarla sprecata, tutta quella grazia di Dio!), sia pure con le debite precauzioni perché mica siamo incoscienti (distributore n.2, segno di saggezza e buon senso).

      Poi, se qualcosa non funziona, o se si decide altrimenti, magari in più giovine età, si passa al reparto neonati (e per i bambini, si sa, non si bada a spese, e quindi i nostri conti quadreranno alla grande).

      Vuoi che poi ti racconti quanto guadagneremo con le cause di divorzio? Il nostro bravo avvocato si papperà tutti i risparmi dei nostri bravi piccioncini, e naturalmente a lui andrà solo una percentuale, il resto alla nostra florida azienda.

      Rimasti senza un soldo, non potranno far altro che andare in una biblioteca, o in un circolo come il nostro, a leggersi un buon libro in piena economia… credono loro! 😆

      Dai, ho ideato un meccanismo perfetto! 😉

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  27. kinjo

    Ehm 🙄 …per me si trova un posticino in questo megaprogetto ?? Se si’,di cosa dovrei occuparmi ??

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    • Ovviamente dei fiori! Mi giunge voce che tu per le piante abbia il pollice verde 😉

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  28. kinjo

    Ooookkk,mi occupero’ delle composizioni floreali per l’interno e dei doni floreali per i clienti !!! 😆

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  29. Beh allora io potrei se vi va bene occuparmi dell’arredamento e dei progetti di sviluppo delle idee, insomma metaprogetti esecutivi. Non fatemi vendere niente per carità, soprattutto i libri che mi piacciono perchè ne divento gelosissima. E’ proprio questa l’idea che avevo:dal produttore al consumatore (frase che diceva sempre un mio amico spericolato sullo sci che aveva una agenzia di pompe funebri).

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    • @Rossaura: ok. ma partiamo con il locale di 70 mq che ci mette a disposizione Sabby, come lo possiamo organizzare? Dobbiamo ottimizzare gli spazi.

      Eh sì, difficile vendere ciò a cui ci si affezione, almeno il tuo amico non correva questo rischio! 😆

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  30. dani

    Mi ero persa questo splendido progetto!!
    anche io.. anche io.. anche io…

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    • @Dani: ma ceeeeerto! Posizione per cui ti proponi? Per ora abbiamo chi cura i fiori, chi prenota l’albergo, io semmai preparo le schede dei clienti per l’agenzia matrimoniale, ma ci sono ancora tante posizione vacanti: dai, lascia l’insegnamento che con la nuovo riforma (e i tempi che corrono) è diventato un supplizio, e sii dei nostri!

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  31. Ehilà!
    Che è ‘sta storia che uno va in libreria per acquistare, che so, l’ultimo di Camilleri e se ne esce con una moglie?

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    • @Aquila: beh, non sei contento? Dai proponiti, il tuo contributo quale sarà?

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  32. dani

    Due piccioni con una fava.. 😉

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    • @Dani 2: beh, con tutta quella catena di montaggio, i piccioni presi dovrebbero essere ben più di due!

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  33. La fava tocca sempre a noi uomini.
    Voi donne vi fate il sugo con i piccioni!

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    • @Aquila 2: da noi il sugo coi piccioncini lo faranno prima l’agenzia di viaggi prima e l’avvocato poi.

      (Anzi no, sarà un’associazione culturale, prezzi sociali, anche per l’assistenza legale: il bene dei nostri associati per prima cosa!)

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  34. dani

    La Gelmini la lascio immediatamente.
    Per cosa mi propongo? Beh.. il mio “hobby” è la pittura e allora potremmo andare su un book.art.marriage café. Potrei dedicarmi ad allestire le pareti con apere mie e non solo…
    Sìsìsìsì.. mi piace. 🙂
    Buona giornata a tutti.

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    • Bene bene, il progetto prende forma.

      Buona giornata a te, cara Dani.

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  35. cavaliereerrante

    Anche ‘pittrice’, carissima ed eclettica Lady @Dani ????
    E con il “canto da strada e la danza zingaresca”, come sei messa ?

    Ps. Dati i chiari di luna della situazione economica generale, e le scarse prospettive che le attività connesse al libro e alla sua diffusione hanno sempre avuto in Italia, è consigliabile vagliare “ogni prospettiva” di lavoro possibile . O nò ?

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  36. 70 metri quadrati. Una marea di sofà organizzati a salottino. Piccoli spazi privati e pubblici. Angoli relax con tavolini e libri sparsi. Luci puntuali e soffuse a seconda della scelta e del momento. Proiettori che popolano le pareti lasciate libere dalle opere d’arti dei nostri artisti o grafittari. Angolo musicale gestito da SerBruno. Serate allegrate da danze zingaresche e gaeliche. Saltuariamente danza del ventre. Corsi di “scenze poetiche” e di “scrittura creativa”. Serata noir e pure serata hard. Niente camerieri, solo buffet. Qualche punto internet con le proposte del giorno. Selezioni di libri e di donne/uomini con criteri “dimmi che libri leggi e ti troverò la compagna/compagno ideale”. Dimmi cosa sogni e ti troverò il viaggio che li realizzerà (cavaliere errante, sui viaggi una parolina pure tu la metterai no?)
    Poi incontri e scambi di idee, gentilezze, parole, libri, poesie e fiori (direttore d’orchestra kinjo). Drink esotici a profusione. Le toilette possibilmente senza nessuna “polvere”. Io sono allergica. Mettere un mastino alla porta!
    Musica diffusa con le ultime novità (ci sarà pure una sezione cd).
    Eviterei le camere (in 70 mq non si fanno miracoli) però si potrebbe consigliare la pensione della signora Pina, sempre disponibile a ospitare i cuori dei nostri ospiti. (ovviamente su percentuale) Ecco il dilemma chi tiene i conti?

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  37. Non so se ricordo bene, ma c’era una serie tv che s’intitolava Ancora una volta dove la sorella della protagonista aveva una libreria, non solo per bambini, ma simile a quella di Meg Ryan.

    Per rilanciare il negozio, s’inventano una bacheca dove ogni cliente può lasciare il suo nome (e foto 😀 ) con il titolo del libro preferito. Segue una serie (o uno solo? Non ricordo) d’incontri con buffet, tante chiacchere e, per i più fortunati…:D

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  38. Un invito a cena o, a scelta, un posto in prima fila alla lettura delle poesie di Martin Pedrazzi, poeta locale, declamate dall’autore.
    😆

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  39. Piadine e Sangiovese, insomma. 😀

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  40. Agenzia matrimoniale? ORRORE! Per favore non pronunciate la parola matrimonio. Se volete sesso ed incontri romantici vi metto tutti i divanetti e le spezie orientali che volete, i libri erotici che volete, ma non pronunciate la parola “matrimonio”. Un concetto da cui mi sono finalmente disintossicata con successo 😀

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    • E dai, mica sono tutti uguali! Il merluzzo surgelato mica è il prototipo di “marito”, sulla cui base vengono fabbricati tutti gli altri!

      Comunque, è solo un’opzione… 😉

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  41. Martina
    se governa la paura la speranza va in ferie

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  42. dani

    Pienamente d’accordo con Martina!! Condivido tutte le offerte del cafè… tranne il matrimonio!! Mai più!! Altro che dire “mai dire mai”. lo dico eccome…
    p.s. ho detto niente matrimonio ma non niente uomini 😉

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    • Ma Dani, noi facciamo sposare gli altri, mica di dobbiamo sposare noi! Anzi, noi saremo il fulgido esempio di “fate quel che il prete dice ma non quel che il prete fa”, delle single incallite che gestiscono un’agenzia matrimoniale: poi, se proprio voi non ne volete sapere, la gestirò io, appena finito di raccontare le favole ai bambini; la mattina mi pare di aver capito che mi devo occupare dei registri di cassa, altro ruolo per cui non abbiamo volontari.

      Insomma, signori, tanto mi pare di aver capito che un nuovo lavoro me lo devo trovare… 🙄

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  43. Mario, ma che speranza? Mica mi voglio risposare! @Ify, lo stesso: non sono contraria agli uomini, come ha ben precisato Dani, e’ il puro e semplice concetto di matrimonio che mi fa venire i brividi. Se mai avro’ un’altra relazione sara’ infatti, ehm, molto… aperta e flessibile 😉 Basta gabbie e gabbioni dorati.
    Certo che non tutti sono come il merluzzo, ma il suddetto ha fatto parecchi danni e anche se le ferite rimarginano, ci sono sempre le cicatrici a ricordare…
    Ma non si stava parlando di libreria e lavoro? Che c’entrano i matrimoni adesso? 😀 😀 😀 😀

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    • @Martina: Beh, qualche associazione di idee tra matrimonio e lavoro potrebbe pure farsi… 😉

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  44. dani

    Ho cambiato idea.. fatto stasera una litigata con l’ex-marito che ormai sono contraria non solo ai mariti ma a tutti gli uomini.. Potrei sposare solo una donna.. ohibò.. 😦

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    • Io pure potrei sposare una donna. Di servizio. 😆

      Essere affrancata dai doveri domestici non ha prezzo! 😛

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  45. L’unica associazione che posso fare e’ che vieni sfruttata e fregata in entrambi i casi … ahm e che se decidi di licenziarti la liquidazione e’ insufficiente in entrambe le situazioni 😀 😀 😀

    @Dani: se giudicassi gli uomini a seconda delle litigate con il mio ex-marito a quest’ora sarei lesbica. Siccome non lo sono, ribadisco che sono irrinunciabilmente eterossessuale (in caso qualche lettore con vaghe intenzioni si confondesse 😀 😀 :D) vuol dire che tali litigi nucleari tanto danno non hanno fatto 🙂 .
    Insomma, la speranza e’ l’ultima a morire, no? 😉

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    • Cara Martina, se una è etero è etero, i litigi che c’entrano?

      E comunque ne fanno i litigi di danni, ne fanno, non quello di farti cambiare sponda, certo che no, ma tutta questa sfiducia che sento per esempio in te e Dani (e che ho anch’io tale e quale) non è un prodotto di quello che abbiamo passato?

      E poi voi dite “Senza matrimonio, gli uomini ben vengano”‘ ?

      Sì è parlato in post precedenti dell’essere depredati, e chi lo è stato diventa paranoico, e finisce per non far entrare neanche il postino a consegnare una raccomandata.

      Ma, in questo post, si parla di lavoro… su, riprendiamo le attività!

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  46. dani

    Sì, giusto!
    Si parla di lavoro che è meglio. Buon lavoro a tutti, soprattutto considerato che di questi tempi c’è tanta gente a cui è impossibile fare questo augurio mattutino.
    p.s. comunque lasciatemi la libertà di pensare che la vita (almeno la mia..) è proprio uno schifo..

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    • Buongiorno cara Dani.

      Mi dispiace sentirti dire questo e comunque ti auguro che anche questo, come tutto, passerà.

      Perché però dici questo (non voglio però essere indiscreta): se è per una questione sentimentale, forse stiamo dando troppa importanza a quello che è la presenza di un uomo nella nostra vita, altro non saprei.

      Io credo che gli unici veri problemi nella vita siano quelli di salute, soprattutto quando riguardano le persone che ci sono più care. Secondo posto, ma più risolvibili, sono i problemi di lavoro.

      Tutto il resto è utile ma non indispensabile.

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  47. dani

    Infatti secondo questi giustissimi principi non ho diritto di parlare o lamentarmi.. ho un lavoro e una casa. Questo lo so bene ascoltando e guardandomi attorno.. c’è sempre chi sta peggio.
    Ma forse non basta..
    Adesso non posso andare avanti, devo scappare. Buona giornata.

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    • Certo che ne hai il diritto… se uno sta male sta male, mica lo stato d’animo si basa sulla logica e i dati statistici oggettivi.

      Tre anni fa, che sono stata malissimo per una cosa che “sulla carta” non aveva una grandissima importanza, mi è stato rimproverato aspramente di non avere diritto a piangere: ma le lacrime non conoscono i codici e gli statuti…

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  48. Ehi ragazze mettiamoci al lavoro. Il lavoro è lavoro e di quello che parliamo poi dovrà essere l’origine di tutti i nostri entusiasmi. Alzarsi motivate e contente al mattino, andare a letto sfornando idee nuove. (ah fosse davvero così mi rimetterei on the road un’altra volta).
    Ieri sera su FB una mia ex collega di lavoro che mi ha riconosciuto dalla foto sull’avatar non dal nome, visto che volo in incognito :-), mi ha fatto un complimento commovente. “Tu sei stata la mia prima collega… la migliore.Mi hai insegnato moltissimo, non solo il lavoro, ma soprattutto l’essere una BUONA COLLEGA, cosa che non ho mai dimenticato”. Con questo voglio dire che dovremmo trovare un nuovo modo di lavorare. Non esiste certo il primo della classe no: Il direttore mega galattico della”Libreria” non lo nomineremo vero?
    Ora ai remi e… vogare 😉

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    • @Ross: d’accordo sull’entusiasmo, ma qualcuno che guida ci vuole (hai presente “tanti galli a cantare non si fece mai giorno”?): magari, democraticamente, potremo presiedere la nostra cooperativa a rotazione, un anno ciascuno: che ne dite.

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  49. cavaliereerrante

    … libreria, …. libreria …LIBRERIA ?!?!?
    Ancora ‘sta libreria ‘multimediale’ ????
    Boh, i gusti son gusti, e le prospettive ‘prospettive’ ….. !
    Tuttavia, coi tempi che corrono, non appare il meglio delle aspettative di lavoro, un lavoro cioè che assicuri, durevolmente, il ‘pane ed il companatico’ .
    Ma, se questo è il volere dei più ( però manca ancora l’ adesione del non trascurabile @Aquilanonvedentedelcomparechecivedequandoglipare ! ), mi adeguo alla volontà della maggior parte di voi ed accetto pur io l’ invito di Lady @Ross di occuparmi della scelta della musica, ma ad una condizione : che possa eseguirla io stesso, armato di chitarra e armonica ‘a tracollo’, a caso e secondo l’ emozione del momento !
    Invero, sarei più adatto all’ atmosfera di una Bettola ( o Osteria pinelliana, se vogliamo ) ma …… Non potremo inserire, in questa ‘Libreria globalizzata’, un angolino del Cantiniere ? Sarebbe il luogo adatto, viste le vostre idee romantiche, ai ‘cuori infranti’ o ai vagabondi dell’ amore !
    Mi fate sapere ?
    Io intanto mi sto esercitando !
    Ieri, sotto le Mura della bellissima Novilara, tenni un concerto solitario, così, tanto per riprendere in mano la mia chitarra Ibanez un tantino ‘arruginita’ e le mie armonice ‘honer’ semi-otturate.
    Nessuno, meno che mai gli Ospiti della vicina Necropoli Picena, chiamò il 113 !!!

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    • @Ser Bruno: eppure non so che darei per vederti strimpellare per la strada! 😉

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  50. rosigna

    Buongiorno a tutti!!

    Leggo con piacere della nascita di questo progetto poliedrico. Mi ci butto pure io a capofitto!! Siete d’accordo??? Mi occuperei volentieri del catering … Volete mai che in un posto del genere manchi l’angolo delle delizie (dolci e salate)??? Non sia mai!!!

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  51. anto2

    No!!!!!!!! Non sia mai che se si parla di delizie per il palato io non venga fuori dal mio angolino!!!
    Cara Rosigna raccolgo la sfida,raccolgo anche il guanto gettato
    ( anzi la farina caduta a terra) e ti sfido a culinaria tenzone.

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  52. rosigna

    @anto2: Tenzone mai!!! Semmai collaborazione stretta sia per quanto riguarda la preparazione che l’assaggio!!! (non sia mai che lasciamo a cavie ignare il compito … meglio fare da noi, non ti pare? 😉 )

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  53. cavaliereerrante

    Ehm ….. sì, per strada…. !
    E’ vero ! Ma stavolta suonavo alla luna, così in un impulso irragionevole, per riappropriarmi di strumenti ( chitarra acustica e armoniche ‘a fiato’ ) che, ahimè, avevo relegato nell’ oblio e nella polvere, in questo mio perenne vagare finchè il Fato si compia .
    E lo feci solitario, convinto che gli ospiti della vicina Necropoli Picena dormissero della profonda, e non ne sarebbero stati infastiditi !
    Ed infatti fu così, nessuno protestò, nemmeno la luna !
    Ascoltarmi anche Tu, Queen @Ifi ???
    Possibilissimo !!!!
    Realizziamo il progetto di aprire una “Libreria con il meglio che ci sìa”, riserviamo nello spazio librario un angolino dove non siano di passaggio i buoni vini ed i liquori ma “ospiti graditi e fissi” !
    Ai primi “Cuori infranti”, che convenissero colà per ‘dimenticare le pene d’ amore’, potremmo servire un concertino di musica niente male, efficace ‘a dimenticare o ricordare’, specie dopo il 3° o 4° bicchiere di buon vino ‘rosso’ tracannato tra i sospiri !

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  54. Insomma, ma vogliamo fare le persone serie? Qui si parla del progetto serio di una libreria, io la voglio allargare a catena di produzione, e subito arriva l’allegra brigata che riporta tutto a tarallucci, vino e tarantelle!

    Un po’ di serietà ragazzi, avete presente in quanti ci dobbiamo sbarcare il lunario con questa attività? Dobbiamo organizzare una filiera del tipO “giungi stringi mungi e mangi” (di mondaini-vianello memoria 😉 ).

    Altrimenti, facciamo un circolo ricreativo, un’associazione culturale a gestione familiare, che non ci arricchiremo ma almeno stiamo tutti insieme appassionatamente, ci rilassiamo e divertiamo, che ne dite? 😉

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  55. Vabbeh, ma qui il discorso è degenerato.
    Si era partiti da una modesta proposta di lavoro e mo’ tutti si vogliono sposare con tutti, e pure in libreria, tra torte e pasticcini con il “catarro” (caterring in inglese).
    Comunque condivido l’invito al ritorno alla serietà imprenditoriale di Ify, eccheccacchio!
    P.S.: Ify: potrei farti io l’uomo di servizio?

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    • @aquila! ma certo…. se vuoi viziare e coccolare anche le socie oltre che i clienti, per noi va benissimo 😀

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  56. cavaliereerrante

    Eccheccacchio Tu, Ser @Aquila !
    Io, da un punto di vista imprenditoriale ‘sono a posto’ !
    Passato il giusto tempo di rodaggio, mi reputo un Professionista serio quanto a far musica con chitarra e armonica . Più adatto forse ad una Bettolaccia tra fumi di vino e lacrime indotte dal bere e dai sospiri ‘d’ Amor perduto’, piuttosto che ad una ‘organizzatissima e multimedialissima libreria’ di modello “ifigeniaco”, appetto alla quale, francamente, le eleganti librerie “Rizzoli e/o Mondadori” apparirebbero delle sgangherate bancarelle di un ‘mercatino delle pulci’ !
    Ma “tiremm ‘nnanz”, diceva un tuo compaesano parapadano ( Era Ser @Tecoppa ? ) : se la mia ‘opera professionale’ venisse snobbata, allora eccomi pronto a far coppia con te, Amico mio !
    In fondo, “due” uomini di servizio, valgono più di uno, sebbene quell’ uno sia una rampante @Aquilanonvedente !

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  57. cavaliereerrante

    Ps. …. ehm ….. mi trovo in imbarazzo, Manager @Ifi !
    ….stringi ….mungi …. mangi …. ! STRINGI E MUNGI ?!?!?
    Ahimè, che “cosa” si dovrebbe “stringere e mungere” ????
    In Libreria, pascolerebbero anche Mucche ???
    Il discorso, sta degenerando o meglio, prendendo la forma di una “BEAUTY LIBRARY FARM” !
    Ci sarà pericolo ?

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    • @Ser Bruno: beh, sì, Raimondo Vianello e Sandra Mondaini parlavano di una mucca, ma io ho utilizzato l’espressione in senso metaforico, per dire che ci facciamo tutto da soli senza ricorrere a manodopera esterna.

      Non escluderei però, se la nostra attività sarà in una costruzione immersa nel verde, tanto verde, di poter offrire il servizio catering a base di prodotti genuini prodotti dalla nostra struttura 😉

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  58. @Aquila: errato. Io non mi voglio sposare con nessuno 🙂

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  59. dani

    Idem! 🙂
    Discorso serissimo il mio. Nè matrimoni o convivenze potrebbero mai essere nei miei sogni o aspettative. Nessun principe Azzurro – anzi vista l’età ormai d’Argento (brizzolato) o Bianco (canuto) o Rosa (del tutto calvo) – potrebbe mai farmi cambiare idea.
    Buona giornata a tutti.

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    • @Dani:

      Buona giornata a te!

      Ok, niente matrimonio per te e Martina, tanto alle aziende non fa mai piacere concedere le ferie matrimoniali.

      Eventualmente, mentre io sarò in viaggio di nozze, l’azienda la curate voi! 😉

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  60. dani

    Il progetto mi piace sempre di più… 🙂
    p.s. e lunga luna di miele alla Queen Ifigenia… di sostituti ce ne sono in abbondanza 😉

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  61. dani

    ma no.. perchè??? 🙂

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    • Insomma, dire che di sostituti dell’Ifigenia ce ne sono in abbondanza non è proprio lusinghiero… 😥

      Magari si poteva lusingarmi un po’ dicendomi che, abbenché io sia insostituibile, cercherete di fare del vostro meglio per tamponare la mia assenza 😀

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  62. Ah che bello già tutti all’opera. Bene. Dal tono del discorso mi par di capire che quella più adatta a tenere la borsa sia Ify, quel vieni, stringi, mungi e mangi o similare mi sembra il motto più adatto per questa libreria di bellezza e pomiciaggio. Come detto, a parte il fatto che i 70 mq iniziali non si sa nemmeno in che landa si trovino, e i terreni per le coltivazioni olte a non esistere (per ora) sono prive di coltivatori e che non si capisce da dove far uscire il denaro, visto che gli unici clienti che finora abbiamo recepito sono i partecipanti all’avventura, andando avanti di questo passo mi sa che fondiamo una comune di sderenati che in quanto a capacità di guadagnarsi la pagnotta… beh ad esser buoni siamo a zero.
    Ma perchè i sogni devono sempre scontrarsi con il Dio Denaro? 😉

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    • @Ross

      Prima che entrassi in questa azienda (quella in cui lavoro nella vita reale intendo), tutto ciò che toccavo si trasformava in oro.

      Spero che questi venti anni abbiano solo momentaneamente oscurato questo talento, e non disgregato anche lui (oltre ad avere disintegrato una serie di altri ammenicoli).

      Non essere pessimista Ross, “Chi a cento vuole arrivare, da uno deve cominciare”, e noi già siamo un bel po’ più di uno. E poi, tutto personale qualificato, altissima esperienza! 😆

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  63. Un modello che vedo va per la maggiore, fra chi ha raggiunto gli anta…antacinque, dopo separazioni, divorzi e via dicendo, è quello delle due case.
    Passiamo insieme anche 5/6 notti a settimana, facciamo le vacanze insieme ma…io ho casetta mia e tu casetta tua. 😉

    Per molti sembra funzionare. 🙂

    In libreria? Ognun per sé e libri per tutti. 😀

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    • @Bali: se era una proposta ci sto.

      Cinque sei giorni a settimana, poi ognuno a casetta sua. Oddio, per come siamo messi noi riusciremmo a ritagliarci cinque o sei giorni l’anno si e no, ma come si suol dire, è la qualità che conta, mica la quantità!

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  64. cavaliereerrante

    Lady @Ross, non sarei tanto pessimista sulle “nostre” possibilità di riuscita . Intanto, i nostri sogni non dipendono dal “Dio Denaro” ma dalla nostra volontà e dal nostro talento ( che non è poco ! ) : qui, siamo un gruppo di baldi giovanottoni ( ehm….diciamo così ! ) e giovanottone ( ….. ! ), tra le quali, ahimè è vero, alcune un po’ troppo pessimiste e sbrigative circa le loro possibilità di tornare a conoscere le delizie dell’ amore . Ma se Manager @Ifi ci concede un po’ di tempo, a me ed a Ser @Aquila ( e a qualche bel bicchiere di buon rosso ), non sarà cosa ardua riportare ‘le aspiranti pecorelle smarrite’ sulla retta carreggiata, in modo da ripristinare in toto il bel gruppone aperto e ottimista che siamo !
    Certo, le insidie non mancano ed i cialtroni sono sempre in agguato, ma anche il nostro ‘ottimismo’ non manca, ed ai cialtroni non sarebbe facile spuntarla con noi !
    Gli potremmo sempre offrire ‘in lettura gratis’ bei libroni di Bruno Vespa ( …. cci sua, letali !!!! ), e ce li leveremmo dalle balle per un bel pezzo !

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  65. rosigna

    Ify … che tu sia insostituibile e’ fuori discussione. E che tutto quello che tocchi diventi oro lo e’ altrettanto … per adesso io mi limiterei al campo umano. Attila a parte (del resto, esiste sempre l’eccezione che conferma la regola) mi sembra che chi ti ha incontrato non e’ stato piu’ lo stesso dopo averlo fatto.

    Io sono la prima.

    Riguardo all’attivita’, sono arrivata al catarro o catering, che dir si voglia, semplicemente perche’ e risaputo che a stomaco pieno si ragiona (e magari si compra 😉 ) meglio … quindi non disdegnerei l’angolo delle delizie.

    E poi, se come dice Bruno, non arriveremo mai all’eleganza delle librerie Rizzoli o Mondadori, almeno avremmo quel tocco in piu’ che farebbe la differenza (anzi, quei due tocchi: Ify e l’angolo delle delizie 😀 )

    BUona giornata … io sono a casa con il criaturo ammalato 😦

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  66. cavaliereerrante

    bruno …. BRUNO ?!?!? E chi era costui ? Direbbe l’ immemore Don Abbondio !
    Io ‘sono e fue’ Ser @Ildebrando, Cavaliere Errante malinconico e in fuga, per gli Amici Ser @Bruno, non immemore del ‘postero romano che citasti, cara e monnalisesca Lady @Rosigna, dal solare sorriso e dall’ incrollabile ‘buon senso’ !
    Per ‘errando’ per lande solitarie sotto le stelle dove di rado incontro viandanti e compagni, concordo con te : Queen & Manager @Ifigenia ( ‘n bene che je pja ! ) è veramente insostituibile !
    Capace essendo di ‘mischiare le carte ed i Blog ( quelli veri, intendo ! ) con ‘donnesca e madresca grazia’, organizzare l’ organizzabile da par suo e, d’ amblè, di estrarre dal suo cilindro ‘uno e bino’ ( talvolta, anche ‘trino’ ) il meglio dei sentimenti, non ultima l’ amicizia viva, non ‘virtuale’, donata “comunque e senza nulla a pretendere” !
    Ergo, chi più di Lei potrebbe organizzare una “Libreria multimediale e multiforme”, del tipo ‘labirinto della memoria e dell’ anima’, luogo di sentimenti e di baldorie, oltre che di buone letture, appetto alla quale le pur nobili librerie dei Grandi Editori che hai citato ( e mettiamoci pure Ser Rizzoli e Ser @Einaudi

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  67. cavaliereerrante

    segue : ….e Ser @Einaudi ) non potrebbero che apparire, direbbe il nobile Ser @Aquila, che ‘cassonetti sdruciti’ esposti alle uscite dei supermercati con mucchiate di libracci ( in primis, quelli di ser @bruno vespa ! ), dove troneggi l’ immancabile cartello ‘acchiappamerli’ del “paghi uno e prendi dieci” ???
    In lieta schiera, quindi, si vada alla pugna libraria dietro al Gonfalone di @Ifi, si dia bando agli indugi : partiamo pure !!!

    Ps. Criaturo ? ……ehm “un bambino che sta per nascere nelle intenzioni programmatiche dei genitori” ?!?!?
    Oh, scusami, ora ricordo !
    E’ già nato e – a quanto ci dici – lo affligge una influenzetta tipica della stagione . Mi raccomando, Lady @Rosi, curalo con la tenerezza che ti è propria e, appena possibile e lui sta bene, ritorna da noi !

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  68. dani

    😦 😦 😦
    Ma noooo.. dai.. Queen Ifigenia, non intendevo dire questo!! Tutt’altro. Insostituibile certamente ma è chiaro che ci sono sostituti in abbondanza perchè tutti tutti faremmo carte false per poterti sostituire per una lunghissima e FELICE luna di miele!! 🙂

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    • @Dani

      Grazie grazie. Magari, per sposarmi, aspetto di avere il passaporto, sennò va a finire che il viaggio di nozze lo farò a Ostia.

      Poi, non appena ottenuto l’ormai leggendario passaporto, cercherò un marito adeguato (inutile fare il contrario, non vi pare?)

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  69. rosigna

    @cavaliereerrante: opssssss …. scusami … un lapsus dovuto a …. a… a… beh, mi sforzero’ di trovare una causa che abbia senso 😛

    Il criaturo purtroppo e’ a un passo dalla bronchite … speriamo di evitare che il passo mancante venga compiuto 😦

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    • @Rosigna, ma pure tu, ma come ti è venuto in mente che il Cavaliere Errante potesse chiamarsi Bruno! 😆

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  70. kinjo

    @Ser Bruno: ogni cavaliere ha bisogno di uno scudiero,percio’ se v’aggrada il mio modesto aiuto in guerra come nelle strategie archeo-commerciali,conti pure su di me ‘o italico paladino !!! Faremo carta straccia dei nostri concorrenti in questo progetto editoriale,e se la nostra Ma’nager Ify lo permette,io mi occupero’ solamente di opere che hanno a che fare con l’estremo oriente,con gli horror di King,Lansdale,Steakley,con le avventure di Salgari e i gialli di Sir Arthur Conan Doyle,con i thriller polizieschi di Michael Connelly etc.etc…..attendo istruzioni da emtrambi !! 😆

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  71. cavaliereerrante

    Noooo, abbi fede @Rosigna, non temere !
    I Bambini piccoli, risentono molto di questi sbalzi di temperatura di fine estate . Non preoccuparti più di tanto . Vigila su di lui ed affidati ad un bravo Pediatra .
    Auguri di cuore, Amica nostra !

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  72. centodiciotto commenti! ma che fate invece di lavorare?

    Ieri ho letto delle statistiche aggiornate. In Italia si pubblicano 180 nuovi libri al giorno ma 45 italiani su 100 non leggono nemmeno un libro all’anno.
    Se aprite una libreria vi propongo di dare i libri in offerta libera. Cammuffate il prezzo e ognuno versa quanto crede opportuno, quanto crede che valga l’autore, in base a quanto ha nelle tasche…
    Ovviamente, essendo la libreria in questione un ambiente per menti illuminate e ricche interiormente, per accedere al locale si deve sborsare una quota annuale e questa varia in base al reddito.

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    • @Pani: buona idea, ma non farei variare la cifra in base al reddito, mi sa tanto di classificazione e non è quello che si vuole fare.

      L a quota sarà alta per tutti, senza discriminazioni di sorta 😉

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  73. Marty: come sarebbe a dire che non ti vuoi sposare con nessuno (doppia negazione)?
    Stronchi così le mie speranze?
    Nemmeno un fidanzamento lungo ti interessa?

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    • @Aquila: crdo che del fidanzamento lungo se ne possa parlare, ma insomma, ti risponderà lei 😉

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  74. cavaliereerrante

    Te lo detto, Amico mio Ser @Aquilotto !!!
    Qui ci sono due pecorelle ‘smarrite’ che, io e te, con l’ aiuto lodevole di Ser @King, dobbiamo riportare all’ ovile del vivere sano e motivato .
    Poichè queste due, immemori delle delizie dell’ amore, tuttora in preda alle pene dell’ amor perduto, ricusarono volersi sposare ancora, foss’ anche col mitico Principe Azzurro .
    Ora,i casi son due : o ci sono o ci fanno !
    Che ne dici, ci sono ?
    In tal caso,diamoci da fare, poichè nulla è precluso !
    Ci fanno ? Allora abbandoniamo ogni speranza ! Poichè se una Donna scopre quanto si stia bene ‘senza rompicoglioni maschili’, ogni fatica a dissuaderla è vana !

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    • @Ser Ildebrando: cavaliere, il matrimonio non va più di moda. Io mi sposerò perché quando il principe azzurro sarà arrivato a regalarmi il decimo palazzo, dovrò capitolare, altrimenti potebbe stancarsi.

      Poi, cercherò di consolarmi con un viaggio di nozze di circa un anno, a rincorrere spiagge e sole per tutto il pianeta.

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  75. cavaliereerrante

    SPOSARTI, MY QUEEN ?!?!?!?
    gòddam !
    E’ chi è lo nobile Prence che ti strapperà a noi ?
    Amerei congratularmi con lui per la provvida scelta, sussurrando al suo azzurro orecchio : “Pussa via, brutta bertuccia ! @Ifigenia è “nostra” e guai agli invasori del suo cuore” !

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  76. @Aquila: magari con te un fidanzamento lungo potrei considerarlo… ma guarda che sono esigente… voglio un uomo che mi porti i fiori tutte le settimane e che sappia cucinare. No, i minestroni surgelati non valgono 😉

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    • @Martina: mi sa che Aquila è una persona più che meritevole, mi sentirei di raccomandarlo caldamente, ma solamente a una donna che ricambi e lo renda felice.

      Con te credo si possa fare: combiniamo?

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  77. non ho obiezioni… mi sa che deve cominciare ad informarsi per i low cost, pero’… 🙂

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  78. dani

    Bene!! Il Book-cafè comincia a dare i suoi risultati !! 🙂 🙂

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  79. dani

    per ora niente incassi materiali.. Ancora non parte di fatto.. bisogna accontentarsi delle soddisfazioni umanistiche (ehm.. a dire il vero quelle sarebbero la conquista principale)

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  80. Ehm…
    Mi fischiavano un po’ le orecchie oggi…

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  81. colpa di Ifigenia 😛

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    • Non è vero, sono innocente!!!

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  82. Seeeeeeeeee!!!!!!!!!!!

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  83. cavaliereerrante

    Ma và ?
    Pure a me, Ser @Aquila, pure a me !!!!
    Ci sarà pericolo ?

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